Ferrei splendori, antiche inferriate nel centro di Brescia

Se è la pietra a farla da padrona nelle architetture del centro storico di Brescia, anche il ferro concorre ad esaltare le bellezze della città, a partire dai cancelli dei palazzi signorili


di Dezio Paoletti
Se la pietra, nelle architetture del centro storico di Brescia, la fa da padrona, anche il ferro, pur se in tono minore, concorre ad esaltare le magnificenze decorative percepibili passeggiando lungo le vie cittadine. D’obbligo ovviamente gli utilizzi in tutti gli edifici per proteggerne le aperture o le sporgenze e i salti nel vuoto, come nei parapetti sui balconi o terrazzi. Meno diffusi invece gli impieghi meramente decorativi, e ormai completamente assenti le insegne dei locali pubblici, ancor oggi assai comuni nell’area franco-germanica. Quella delle insegne in ferro è una perdita assai grave. Sono probabilmente in gran parte finite nelle colate volute dal regime fascista per produrre i cannoni e le armi per una guerra dagli esiti infausti.


Il colpo di grazia è stato dato dalle rottamazioni post-belliche, alimentate da una sciagurata moda che ha proposto sistemi più “moderni”. Componenti in ferro si riscontrano anche in elementi più marginali come le lanterne, seppur rare, i portabandiere, in genere presenti all’altezza del primo piano, perfino a copertura di alcuni comignoli (impiego essenzialmente limitato, però, al periodo vantiniano o giù di lì). Una infinita varietà di disegni e tipologie si rileva invece nei sopraluce dei portoncini, soprattutto a forma di lunetta, ma anche sopra gli ingressi commerciali di maggior dimensione, ecc. Dal punto di vista decorativo il miglior utilizzo sembra riguardare le cancellate, diffusamente presenti negli androni dei palazzi cittadini. Godendo già del robusto sbarramento dei portoni lignei, tenuti chiusi nelle ore notturne, ci si poteva affidare di giorno a leggère protezioni interne in ferro. Tali strutture erano concepite quindi soprattutto come elementi ornamentali e pertanto caratterizzate da disegni riccamente elaborati e da una raffinatissima fattura. Se la cancellata e la balaustra a delimitazione del giardino di palazzo Martinengo da Barco, in corso Magenta, rappresentano uno dei più spettacolari esempi visibili nel territorio lombardo-veneto, è l’insieme delle cancellate interne dei palazzi bresciani a configurarsi come una suggestiva specificità cittadina.

Condividi l'articolo su:
Redazione
Redazione

Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa