Figure geometriche esplosive nel motore dei quadri di Caravaggio. Lo studio del geofisico Cagnoli

La funzione divina e immane della geometria sviluppa in Caravaggio una potenza tellurica nei dipinti. Cagnoli ne coglie le radici, nel rapporto tra statica e dinamica Il suo libro dà conferme inequivocabili rispetto alla revisione - in corso da parte di più studiosi, in diverse discipline che possono afferire alla Storia dell'arte - del Caravaggio realista, che dipinge dal vero, senza disegno o disegni e con architetture puramente intuitive. In realtà Caravaggio coglie, a Milano, l'eredità di Leonardo ed è vicino al mondo ermetico del neoplatonismo, della Fisica-mistica e del pitagorimo

La Geometria nei Capolavori di Caravaggio, opera del geofisico Bruno Cagnoli, esplora le strutture geometriche nei dipinti del pittore lombardo che non hanno tanto – o soltanto – la funzione di creare uno spazio impaginativo o prospettico, ma che mirano a creare un potente motore semantico ed espressivo. La funzione divina e immane della geometria sviluppa in Caravaggio una potenza tellurica nei dipinti. Cagnoli ne coglie le radici, nel rapporto tra statica e dinamica Il suo libro dà conferme inequivocabili rispetto alla revisione – in corso da parte di più studiosi, in diverse discipline che possono afferire alla Storia dell’arte – del Caravaggio realista, che dipinge dal vero, senza disegno o disegni e con architetture puramente intuitive. In realtà Caravaggio coglie, a Milano, l’eredità di Leonardo ed è vicino al mondo ermetico del neoplatonismo, della Fisica-mistica e del pitagorismo. I suoi dipinti nascono da preparazioni accuratissime, sia sotto il profilo intellettuale che tecnico. Egli giunge alla realtà più potente attraverso il massimo artificio, come avviene in Shakespeare. Qui, di seguito, Bruno Cagnoli illustra il proprio libro.

di Bruno Cagnoli

La consapevolezza che ci siano degli schemi geometrici dietro all’organizzazione delle figure nelle tele di Caravaggio mi è venuta mentre esaminavo quel magnifico capolavoro che è La Deposizione dei Musei Vaticani. Questo quadro fu dipinto da Caravaggio nel 1602-1603 e rappresenta il momento nel quale il corpo di Gesù è posto su una pietra per essere lavato e profumato prima della sepoltura. Non ci sono dubbi che le mani delle Marie siano disposte lungo una curva. Questa curva non è altro che un arco di cerchio. Queste tre mani sono importanti perché introducono un dinamismo nell’immagine suggerendo un movimento verso il basso lungo una traiettoria all’estremità della quale c’è il volto di Gesù che è dunque il punto focale dell’immagine.

Il primo problema che un artista deve affrontare davanti ad una tela bianca consiste nel decidere dove collocare i diversi elementi della sua composizione. Questo è un problema pratico che non può essere eluso. Il libro che ho scritto mostra che Caravaggio per risolverlo ha usato degli schemi geometrici perché gli elementi più espressivi dei suoi quadri, come volti e mani, sono inequivocabilmente posizionati lungo circonferenze e linee rette. Sebbene queste geometrie siano invisibili, esse governano le relazioni tra gli elementi della composizione. In ciò non c’è nulla di magico. È però la combinazione tra il naturalismo ottenuto dipingendo dal vero e l’ugualmente importante armonia geometrica della composizione che genera quegli straordinari capolavori per i quali Caravaggio è così famoso. Nel progettare le sue composizioni ha usato solo cerchi e linee rette. Cioè una geometria semplice che faceva sicuramente parte delle conoscenze degli artisti del tempo.

Dallo studio di Bruno Cagnoli, l’elaborazione grafica della struttura geometrica a cerchi concentrici sottesa a Il martirio di San Matteo

Un altro importante esempio dell’uso della geometria da parte di Caravaggio è nel bellissimo Martirio di San Matteo dipinto nel 1599-1600 per la chiesa di San Luigi dei Francesi a Roma. Il dipinto mostra l’uccisione di San Matteo da parte di un assassino che brandisce una spada e trattiene il polso del martire che è già a terra. È indiscutibile che in questo quadro tutte le teste e le mani siano distribuite secondo cerchi concentrici con il centro collocato in corrispondenza della punta della spada. Queste teste e queste mani sono dunque equidistanti dalla punta della spada che è così il punto focale dove è concentrata tutta la violenza della scena.

Nel libro La Geometria nei Capolavori di Caravaggio vengono esaminati sei dipinti: Il Martirio di San Matteo, La Deposizione, La Madonna dei Palafrenieri, La Madonna del Rosario, La Decollazione di San Giovanni e L’Adorazione dei Pastori. È impossibile capire questi quadri senza capire le relazioni geometriche in base alle quali le loro composizioni sono state ideate.

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Qui sotto,  link che consentono di acquistare il libro, on line

www.lafeltrinelli.it/libri/geometria-nei-capolavori-caravaggio-ediz/9788865419090

 

www.libroco.it/dl/Bruno-Cagnoli/Societa-Editrice-Il-Ponte-Vecchio/9788865419090/La-geometria-nei-capolavori-di-Caravaggio/cw603243658248513.html

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Maurizio Bernardelli Curuz
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