Tavolette di 4000 anni fa indicano l’uso di un formaggio che si produce ancora nella regione e che costituì il motore della crescita delle comunità negli spostamenti.
Nel cuore della Turchia centrale, tra le rovine di Kültepe-Kaniş-Karum a Kayseri, gli archeologi hanno recentemente scoperto una serie di tavolette antiche che stanno rivoluzionando la nostra comprensione della vita quotidiana nell’antica Anatolia.
Risalenti a circa 4.000 anni fa, queste tavolette hanno rivelato dettagli intriganti su uno degli alimenti fondamentali dell’epoca: il formaggio. A volte non torniamo alla radice di comprensione di alcuni alimenti nello sviluppo della civiltà. Ma il formaggio e il salame – che inizialmente era carne salata -, grazie all’apporto del sale e alla stagionatura uniforme, furono il nucleo del viaggio in autonomia di sussistenza.
Prolungare la vita di un alimento per mesi e mesi fu la chiave di volta semplice ma fondamentale per la crescita in autonomia delle comunità. Ora queste tavolette di 4000 anni fa ce lo ricordano.
Il professor Fikri Kulakoğlu, direttore degli scavi presso queste rovine, ha spiegato l’importanza di queste scoperte per la storia dell’Anatolia. E poiché l’Anatolia risulta uno degli snodi fondamentali della civiltà e un ponte con le colonizzazioni dell’Occidente la scoperta induce a riflettere sul ruolo fondamentale svolto dagli alimenti stagionati nella conquista del mondo e nella libertà dalla fame.
Ruota dei carri e “formaggi a ruota”, che stagionano uniformemente. La loro circolarità è il viaggio. “Le tavolette indicano chiaramente l’esistenza di un formaggio “specializzato” noto come ‘formaggio Kültepe'”, ha affermato con enfasi.
Questo formaggio non era solo un alimento comune, ma sembra essere stato essenziale per la sopravvivenza e per i viaggiatori dell’epoca. Potremmo dire che essi sono tuttora simbolo di libertà e rapidità, racchiuse in un panino. Ed è anche per questa facilità di approvvigionamento e consumo che li amiamo, al di là delle splendide qualità organolettiche.
Essi, peraltro, fornivano un prezioso apporto di grassi, che sarebbe stato impossibile garantire durante gli spostamenti a causa di quella che sarebbe divenuto un ritorno complesso alla dimensione di cacciatori-raccoglitori.
Un viaggio nel tempo attraverso le tavolette
Le tavolette rinvenute a Kültepe-Kaniş-Karum non sono solo frammenti di argilla: sono finestre aperte su un mondo antico ricco di dettagli. Gli scavi, giunti al 76° anno, hanno rivelato che quest’area è fondamentale per comprendere le origini della storia dell’Anatolia. “Qui, dove la storia ha inizio”, come viene spesso definito il sito, continua a offrire nuove prospettive su come la civiltà si sia sviluppata in questa regione chiave.
Secondo il professor Kulakoğlu, il “formaggio Kültepe” era molto più di un semplice latticino. Era un elemento cruciale per le persone dell’epoca, che lo portavano con sé durante i loro viaggi attraverso le terre dell’Anatolia.
Questa pratica di portare cibo conservato durante i viaggi è ancora viva oggi nella regione, con il celebre “pastırma” che ricorda in qualche modo quelle antiche tradizioni di conservazione e trasporto di cibo.
E’ molto probabile che i formaggi “da viaggio” presentassero ottime salature e una congrua stagionatura che ne consentiva la conservazione, sfidando gli sbalzi termici del viaggio. Formaggio e salame – a quei tempi carne essiccata – costituirono la base fondamentale per la mobilità, la scoperta di nuove terre, i trasferimenti.
Continuità delle tradizioni agricole
Le tavolette non si limitano a menzionare il formaggio; esse forniscono anche informazioni preziose sulle pratiche agricole e di allevamento dell’epoca. Secondo Kulakoğlu, l’antica Anatolia condivideva molte somiglianze con le condizioni agricole moderne, suggerendo una continuità sorprendente nelle tradizioni agricole che si sono trasmesse attraverso i secoli.