Giacimento di cristalli di rocca e fluorite rosa trovato durante lo scavo del secondo tunnel del S. Gottardo

Il sito dista circa 300 metri dall'ingresso del tunnel. La voragine e il deposito sono stati scoperti subito dopo l'esplosione nel "soffitto" dello scavo. Il materiale scavato e recuperato da geologi

La montagna svela i primi tesori, durante lo scavo del secondo tunnel del San Gottardo. Lo comunica, in queste ore, il Cantone svizzero di Uri, dopo aver recuperato, messo in salvo il materiale e moltiplicato la già elevata vigilanza sulle rocce estratte nel corso degli interventi per la realizzazione del traforo.

“Fenomenali cristalli sono stati rinvenuti a circa 300 metri dal portale del secondo tunnel del Gottardo”- dicono i funzionari del Cantone, che hanno messo al sicuro un notevole quantitativo di cristalli – “Sono stati rinvenuti numerosi bei campioni di quarzo, fluorite rosa o apofillite. Le fluoriti rosa in particolare sono sorprendenti: la qualità delle pietre nel profondo della montagna è eccezionale”.

Una fluorite rosa recuperata dal tunnel del 2° tubo del Gottardo. La trasparenza del cristallo di colore rosa è eccezionale

La voragine e il deposito sono stati scoperti subito dopo l’esplosione. “Il responsabile – dice l’ente elvetico – ha reagito in modo esemplare e ha immediatamente convocato il supervisore dei minerali. Poiché il giorno del ritrovamento è stato un venerdì, durante il fine settimana non lavorativo, è stato possibile recuperare diverse centinaia di chilogrammi di roccia. La voragine era in cima alla cavità del tunnel ed era stata solo colpita marginalmente dall’esplosione”.

Il geologo Peter Amacher di Geo-Uri GmbH è responsabile della supervisione mineraria per il cantone di Uri. Lui e il suo team hanno quindi colmato il divario tra la base e la volta con l’aiuto di una piattaforma elevatrice, in un’operazione durata quasi 24 ore”. Geo-Uri GmbH si occupa da molti anni della supervisione dei minerali. “La scoperta della fluorite rosa è senza dubbio una delle migliori, in Svizzera, da anni”, afferma Peter Amacher.

Un pezzo possente: un quarzo “cresciuto” quasi perfettamente e recuperato durante lo scavo della galleria

L’area intorno a Göschenen, dove sorgerà il nuovo portale, è famosa per i suoi tesori. Secondo la legge cantonale, le rocce recuperate dall’interno della montagna appartengono al cantone di Uri e quindi al popolo di Uri. Il cantone di Uri tiene conto dell’importanza storico-culturale dei minerali della zona. I pezzi migliori sono resi accessibili al pubblico, ad esempio in occasione dell’esposizione mineraria del cantone allo Schloss A Pro a Seedorf. Naturalmente, anche la scienza è interessata ai reperti.

Ma ci vorrà un po’ prima che le pietre scintillanti possano essere esibite. I reperti sono attualmente in fase di pulitura, smistamento e registrazione e di valutazione del loro valore materiale.

 

Condividi l'articolo su:
Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz