Girolamo Muziano – Vita, stile e quotazioni gratis

Muziano, formatosi sulla scia di Romanino, come testimonia l’Assunta dipinta nella Parrocchiale del paese natio, lascia presto Brescia per recarsi prima a Padova, dove ha operato Sustris, poi a Venezia, dove entra in contatto con la tradizione di Antonello, e in seguito a Roma. Gratis quotazioni di Girolamo Muziano, prezzi, costi, valore, aste, stime, valutazioni, risultati d’asta gratis

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L’artista di Acquafredda è da considerarsi uno dei fondatori della pittura italiana di paesaggio. Con lui la lezione dei maestri fiamminghi viene declinata secondo una sensibilità tutta nazionale che dà vita a un inedito assetto linguistico

Girolamo Muziano (1528/32-1592), bresciano d’Acquafredda, è riconosciuto, con giudizio unanime, come uno dei fondatori della pittura italiana di paesaggio. Egli fu autore di una svolta che permise l’individuazione di un assetto linguistico nuovo, che traeva origine dai quadri fiamminghi, ma che veniva declinato secondo una sensibilità tutta nazionale. “Ragguardevole nel paesaggio, avendo una materia possente, precisa e splendida, diversa da quella dei neerlandesi, cosa che raramente si trova presso gli altri pittori italiani”, è il giudizio di Karel van Mander. Trasse ispirazione dal fiammingo Paul Bril e, soprattutto, da Lambert Sustris, che operava nell’area veneta. A cavallo tra il XV e il XVI secolo, si assiste in Italia ad un’evoluzione sociale che sfocia in una rivoluzione in campo artistico. Accanto alle grandi committenze – la Chiesa, le corti -, è l’emergente borghesia che richiede ai pittori di dedicarsi alla rappresentazione di un preciso tema, spesso non assimilabile a quelli tradizionali (religiosi, mitici o cavallereschi), che da secoli abbelliscono le pareti di cattedrali e palazzi.

In particolare i paesaggi, sempre più realistici, registrano l’apprezzamento del pubblico. E il successo nasce anche dalle ricerche archeologiche e dallo studio dei testi di architettura antica, dai quali emerge la presenza diffusa di vedute, dipinte come trompe l’oeil, nelle case di epoca romana. Il merito della diffusione del genere è principalmente dei fiamminghi che, giunti nell’Urbe e al Sud per cercare nuove soluzioni figurative all’ombra dei ruderi del mondo classico, si portano appresso la fiorente tradizione paesaggistica nordeuropea. Tale magistero, accolto e rivisitato dai grandi pittori italiani – ricordiamo almeno Antonello da Messina e Giovanni Bellini, il quale introduce un’ancor più veritiera resa atmosferica -, si evolve fino ad esplodere in tutta la sua carica nella Tempesta di Giorgione. E’ a questo punto che entra in scena Muziano, formatosi sulla scia di Romanino, come testimonia l’Assunta dipinta nella Parrocchiale del paese natio. Girolamo lascia presto Brescia per recarsi prima a Padova, dove ha operato Sustris, poi a Venezia, dove entra in contatto con la tradizione di Antonello, e in seguito a Roma. Qui, stimato da nobili e prelati, esegue, tra l’altro, la decorazione della cappella Gabrielli nella chiesa di Santa Maria sopra Minerva, la tela con la Risurrezione di Lazzaro per la sala del Concistoro in Vaticano (lodata pubblicamente da Michelangelo), i disegni per i mosaici della Cappella gregoriana in San Pietro, il soffitto della Galleria vaticana delle Carte geografiche. Fondatore dell’Accademia di San Luca, noto è pure il suo ritratto di Vittoria Colonna. Un esempio concreto del linguaggio di Muziano si ha nel San Girolamo in preghiera (1575-80), in cui il paesaggio, che dimostra d’essere una sintesi tra esperienze venete, fiamminghe e romane, non è più un mero sfondo, ma assume una funzione espressiva che svela, attraverso la rappresentazione di una natura solitaria e intricata, la solitudine e le difficoltà del santo. In questo si manifesta la peculiarità del pittore, che influenzerà, a sua volta, i fiamminghi e che rende il bresciano fondamentale elemento di snodo per l’arte italiana.

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Redazione
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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa