L’Università di Varsavia e il Centro per la conservazione e l’archeologia del Montenegro, che stanno scavando a Risan o Risano, nei pressi dell’Adriatico, ha individuato un’importante struttura: resti di un edificio lungo almeno 24 metri, che un tempo presentava grandi colonne. La struttura è probabilmente riferibile a uno dei palazzi che si affacciavano sulla piazza del Foro della città romana.
Risan è il più antico nucleo abitativo delle Bocche di Cattaro; oggi conta circa 2.000 abitanti ed è una frazione del comune di Cattaro. Di fondazione illirica, la cittadina divenne romana dal 168 a.C. con il nome di Rhizinium o (Rhisinium) e crebbe d’importanza. Plinio la chiamò oppidum civium Romanorum; la città fiorì nel I e II secolo, periodo al quale risalgono i cinque mosaici di Risano, tra i maggiori tesori artistici del Montenegro. A causa dei frequenti terremoti, alcune parti della città sprofondarono in mare, dove si trovano tuttora. L’importante scoperta compiuta dagli archeologi polacchi ci porta proprio nel cuore pulsante della città romana, dove avvenivano i commerci, si faceva politica e ci si incontrava prima di discutere delle cause.
“Risan ci ha sorpreso – dicono gli archeologi polacchi – Il frammento dello stilobate monumentale – basamento del colonnato ndr – ci porta a identificare un edificio lungo almeno 24 metri. E diciamo almeno perchè non siamo ancora arrivati all’angolo finale di questo colonnato. E’ stato grazie al maltempo – piogge intense e brevi periodi di sole al mattino – che abbiamo potuto notare, grazie al riflesso, piccole depressioni ripetitive sulla superficie delle placche stilobate. Erano le “impronte” dei piedistalli su cui poggiavano le colonne monolitiche. Sono stati scoperti due incavi frammentari di tali colonnati. Hanno un diametro di oltre 50 cm, il che significa che il portico doveva essere alto almeno 5 metri. Ciò vuol dire che il colonnato apparteneva a un edificio imponente, monumentale. La parte anteriore dello stilobate fu accuratamente lavorata. L’unica possibile spiegazione di questa disposizione è che si trattasse di un portico che fiancheggiava da un lato il foro romano. È stato portato alla luce anche il muro di fondo del portico, realizzato con pietre accuratamente accostate”.
“Abbiamo ottenuto dati che consentono di datare l’edificio all’inizio del I secolo d.C. (epoca di Augusto/Tiberio ).- proseguono gli archeologi dell’Università di Varsavia. Tuttavia, sotto il livello del portico ci aspettava un’altra sorpresa. Sono state individuate mura del periodo ellenistico (II secolo a.C.) con un orientamento completamente diverso, corrispondente all’orientamento degli edifici ellenistici di Rhizon”.
Anche gli edifici precedenti alla conquista romana erano opere imponenti e pertanto si ritiene che il Foro, pur con lavori di rifacimento e di mutamento dell’asse urbanistico, sia stato realizzato nell’area della precedente agorà.