Gli incappucciati. Durante restauro emergono notevoli affreschi del XVI secolo coperti da imbiancature

L'autore, per ora, è ignoto. Gli incappucciati dipinti alla base della croce sono i disciplini o disciplinati, laici riuniti in congregazioni e confraternite che, preoccupati per la salvezza della propria anima, si sottoponevano a una vita di preghiera e di penitenza tra le quali privilegiavano l'autoflagellazione. Con quest'ultima pratica cercavano, anche, di ripetere e provare sul proprio corpo le stesse sofferenze patite da Cristo nella sua passione

Un intervento di restauro e miglioramento sismico che ha riservato non poche sorprese, quello per la chiesa di San Paolo a Barete (L’Aquila, Abruzzo) che ha permesso di riportare alla luce affreschi del cinquecento praticamente sconosciuti. In particolare viene evidenziata la nicchia con la crocifissione databile tra il 1550 e il 1570.
Lo comunica la Soprintendenza ABAP delle province di L’Aquila e Teramo.

L’autore, per ora, è ignoto. Gli incappucciati dipinti alla base della croce sono i disciplini o disciplinati, laici riuniti in congregazioni e confraternite che, preoccupati per la salvezza della propria anima, si sottoponevano a una vita di preghiera e di penitenza tra le quali privilegiavano l’autoflagellazione. Con quest’ultima pratica cercavano, anche, di ripetere e provare sul proprio corpo le stesse sofferenze patite da Cristo nella sua passione.


I disciplini si occupavano anche di assistenza e di interventi caritativi. Disponevano di propri altari, in alcuni casi di oratori e non era raro che entrassero in competizione o in dissidio con l’ente parrocchiale del territorio, che vigilava sull’attività svolte da questi laici.

La chiesa di San Paolo di Barete è all’Aquila, nel quarto di San Pietro. Fu realizzata dagli abitanti del castello di Barete, che contribuirono così alla fondazione della città nel XIII secolo. Anticamente fu più volte restaurata o trasformata, come avvenne in seguito al terremoto dell’Aquila del 1703, in seguito al quale fu modificato l’impianto originale anche mediante l’inversione della facciata.

Fotografie: @ Soprintendenza ABAP delle province di L’Aquila e Teramo

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Maurizio Bernardelli Curuz
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