Gruppo di archeologi trova una mina anticarro tra le mura antiche della Rocca. Bloccati i lavori

Singolare e oggetto di qualche meditazione il ritrovamento di questo ordigno di 80 anni fa, ancora potenzialmente attivo, all'interno di un'area archeologica


Restano, i segni delle civiltà antiche. Restano segni di civiltà e inciviltà più o meno frequenti, tra gli strati del terreno. In queste ore, durante la sistemazione dell’area archeologica della Rocca di Civitavecchia i membri della sezione Ulpia del Gruppo archeologico Romano si sono imbattuti in un ordigno bellico, probabilmente una mina anticarro. Stavano rimuovendo il terreno attorno al misterioso oggetto, quando all’improvviso si sono resi conto della natura del reperto e hanno chiamato i carabinieri. L’allarme è stato dato da Roberta Galletta e Barbara De Paolis del Gruppo archeologico, che hanno documentato con immagini il sinistro ritrovamento. Sul luogo sono giunti anche gli artificieri della Polmare.
Singolare e oggetto di qualche meditazione il ritrovamento di questo ordigno di 80 anni fa, ancora potenzialmente attivo, all’interno di un’area archeologica.

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Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz