I cercatori d’oro erano ispirati dagli dei. Ecco cos’hanno scoperto gli archeologi tra i monti

Ragione, intuito, ispirazione. Senza l’esperienza e la conoscenza niente nuove vene d’oro. Senza l’ispirazione che viene dal cielo e senza l’intuizione corroborata dalle stelle, niente nuove vene d’oro. Viviamo nella realtà immersi nella ragione e nell’intuito ispirato. La sola ragione è lenta. L’intuito anticipa e crea nuove configurazioni. Per questo i cercatori d’ori onoravano dei sconosciuti in grado di ispirare i propri fedeli. Erano gli Dei a conoscere i segreti del “sole rappreso”.

In queste ore, un team di ricercatori ha pubblicato i risultati di uno studio approfondito su un imponente monumento megalitico situato nel distretto di Burabay, nella regione di Akmola in Kazakistan.

Questo monumento, chiamato “Taskamal” dalla popolazione locale, è un complesso architettonico unico e di grande rilevanza storica, che potrebbe rivelare nuove informazioni sulle attività economiche e culturali delle società dell’età del bronzo in Asia centrale. La chiamano Età del Bronzo perché è determinata dalla scoperta tecnologica della lega di rame e stagno, che produceva un metallo resistente e potente. Ma ogni produttore di bronzo poteva essere surclassato da chi possedeva miniere.

Detenere miniere d’oro significava porsi ai vertici economici e di potere di mega-aree. Il metallo prezioso, sin dall’antichità più lontana, ha sempre rappresentato un’emanazione divina meravigliosa. Per produrre bronzo e guadagnare dovevano essere mosse grosse quantità di materiali, con un’organizzazione molto complessa. Produrre oro significava possedere “fiuto” e ragione.

Un complesso di straordinaria complessità

Il complesso Taskamal si distingue per la sua sofisticata architettura e per la sua perfetta integrazione nel paesaggio circostante. L’intero sito è stato oggetto di una meticolosa documentazione da parte dei ricercatori, che hanno condotto rilievi topografici dettagliati e scavi archeologici nelle aree adiacenti. Ciò ha permesso di ottenere una comprensione più chiara della disposizione del sito e delle sue caratteristiche principali. Una struttura così vasta era sorretta dalla potenza dell’oro.

Tra gli elementi più notevoli del complesso vi è un vasto muro megalitico, costruito con enormi blocchi di granito. Questo muro racchiude una piattaforma centrale rialzata, accessibile tramite due rampe accuratamente progettate. All’esterno della struttura principale, sono state individuate diverse stele di pietra e una piattaforma secondaria. Alcune di queste stele presentano petroglifi e rilievi che potrebbero offrire indizi cruciali sulla funzione e sul significato culturale del sito.

Collocazione cronologica e contesto

La datazione preliminare del complesso Taskamal al II millennio a.C. è stata proposta sulla base di analogie con altri siti della tarda età del bronzo in Asia centrale. In particolare, la rappresentazione di un toro sdraiato, rinvenuta su una delle stele, ha permesso di stabilire un collegamento con le culture del periodo. Questo periodo, noto come tarda età del bronzo, è caratterizzato da profondi cambiamenti sociali, tecnologici ed economici, che hanno avuto un impatto significativo sulle comunità della regione.

Il contesto archeologico di Taskamal è ulteriormente arricchito dalla presenza di numerosi altri siti del tardo bronzo nella regione di Burabay. Nella zona sono stati documentati circa 46 siti archeologici, 90 antiche miniere d’oro e diversi cimiteri associati alle culture Fedorovo, Alakul e Sargara-Alexeyev, che fiorirono tra il 1800 e il 900 a.C. Questo ricco paesaggio archeologico suggerisce che Taskamal possa essere stato un importante centro economico e culturale durante la tarda età del bronzo.

Ipotesi sulla funzione del complesso Taskamal

Uno degli aspetti più intriganti dello studio è l’ipotesi che il complesso di Taskamal possa essere stato strettamente legato alle attività di estrazione dell’oro nella regione. La presenza di numerosi giacimenti auriferi nelle vicinanze, insieme alla monumentalità della struttura, suggerisce che il sito potesse avere un ruolo di grande importanza per le comunità preistoriche che lo edificarono.

I ricercatori propongono che Taskamal potrebbe aver funzionato come un luogo di culto per i minatori dell’epoca. Questa interpretazione, se confermata, potrebbe offrire nuove prospettive sui complessi rapporti tra pratiche economiche, rituali e culturali nelle società dell’età del bronzo in Asia centrale. Taskamal, in questo scenario, non sarebbe solo un luogo di produzione economica, ma anche un centro spirituale e culturale, in cui le attività minerarie erano intrinsecamente legate a pratiche rituali.

Contributo allo studio dell’età del bronzo

La scoperta di Taskamal rappresenta un importante contributo allo studio della complessità socioeconomica dell’età del bronzo in Asia centrale. Essa offre nuove informazioni sullo sviluppo della metallurgia dell’oro e sul suo impatto sulle società preistoriche. Inoltre, il complesso fornisce nuove evidenze sulle tradizioni architettoniche megalitiche in una regione spesso trascurata negli studi sul megalitismo.

Tuttavia, i ricercatori sottolineano che c’è ancora molto lavoro da fare per comprendere appieno il significato di Taskamal. Saranno necessarie ulteriori ricerche per ottenere datazioni assolute del sito, analisi geochimiche che possano confermare i legami con l’estrazione dell’oro, e studi regionali più ampi per contestualizzare Taskamal nel panorama archeologico dell’Asia centrale.

Fonti

Sergey Yarygin, Zerrin Aydın Tavukçu, Sergazy Sakenov, “Struttura megalitica di Burabay: miniere d’oro e comunità di culto della tarda età del bronzo del Kazakistan settentrionale”. Ricerca archeologica in Asia, volume 39, settembre 2024, 100536. doi.org/10.1016/j.ara.2024.100536.

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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa