Arte ed occultismo hanno rapporti stretti, sin dai tempi antichi. Anzi: mostrano una correlazione immediata, peraltro semplicemente dimostrata dalla sopravvivenza, nel linguaggio corrente, del sostantivo ispirazione, che si lega sia al recupero del soffio vitale che al collegamento con uno Spirito superiore per la realizzazione di una poesia, di un dipinto, di una scultura. L’ispirazione è l’introiezione, attraverso l’atto dell’inspirazione polmonare, dello spirito esterno per portare nell’opera una volontà o una visone del mondo superiori. A partire dall’Ottocento, nel recupero progressivo di una dimensione psichica e sciamanica dell’opera d’arte – anche in collegamento con il crescente interesse per il mondo dell’occulto – avvenne un consistente recupero di materiali derivanti dal processo di ispirazione. Proprio nell’Ottocento emersero alcuni artisti spiritisti, di provenienza popolare, che mostrarono di giungere, attraverso il presunto collegamento con l’Aldilà, a notevoli esiti formali.
Una delle analisi più interessanti relative al fenomeno è stata condotta, attraverso una mostra, al museo Maillol di Parigi, allestita attorno a tre figure principali dell’arte spiritista,- Augustin Lesage, Victor Simon e Fleury-Joseph Crépin – con cento opere provenienti da collezioni europee, pubbliche e private.
Tutti e tre dal nord della Francia e di provenienza sociale modesta – minatori, idraulici o caffettieri – , nulla li aveva indirizzati all’incontro con la pittura, fino a quando le “voci” non li esortarono a questa pratica espressiva. “Nascono quindi strane opere di eccezionale meticolosità e di grande qualità plastica – dicono i curatori – Opere concepite come edificazioni spirituali, che associano influenze e motivi di origini disparate: cristiani, indù, orientali o addirittura ispirati dall’antico Egitto. L’ornamento e la simmetria dominano nelle loro opere così come in quelle di altri pittori spiritisti presentati. La corrente spiritista, che apparve per la prima volta negli Stati Uniti a metà del XIX secolo, fu emulata in Europa. Comunicare con gli spiriti diventa rapidamente un fenomeno sociale, favorito dalle guerre che scuotono il continente, quindi coltivato da circoli intellettuali. I surrealisti André Breton e Victor Brauner saranno tra i primi a collezionare le opere di questi artisti, fino a Jean Dubuffet”.
NEL VIDEO, QUI SOTTO, LE OPERE DEI TRE PITTORI SPIRITISTI