PUOI RICEVERE GRATUITAMENTE, OGNI GIORNO, I NOSTRI SAGGI E I NOSTRI ARTICOLI D’ARTE SULLA TUA HOME DI FACEBOOK. BASTA CLICCARE “MI PIACE”, ALL’INIZIO DELLA PAGINA, POCO SOPRA IL TITOLO DI QUESTO ARTICOLO. STILE ARTE E’ UN QUOTIDIANO, OGGI ON LINE, FONDATO NEL 1995>
Nel 2013, il Museo Comunale d’Arte Moderna di Ascona ospitò una personale di Berthe Beretta, danese di nascita ma svizzera d’adozione, che ha nell’antica e nobile disciplina tessile dell’arazzo la sua cifra espressiva più caratteristica.
Ad Ascona venne esposto un arazzo lungo 385 e alto 153 cm; si tratta di un’opera che ha richiesto un lungo tempo di realizzazione – quasi vent’anni – e che condensa tutta l’iconografia tipica della sua creatività, così ricca di simbologie, che Berthe Beretta assume dall’osservazione e dal vivere in simbiosi con la natura, con le piante e con gli animali, ma nella quale conserva anche i ricordi e le esperienze, a volte dolorose, della sua vita più intima e personale.
E in particolare i gatti, ritratti ora morbidamente accovacciati, ora in atto di arrampicarsi su alberi, che hanno condiviso la sua esistenza e che si sente quasi naturalmente in dovere di tesserli. D’altronde, il titolo che caratterizzò questa rassegna, Il gatto di Penelope, la rappresenta appieno, riconoscendosi come tessitrice che lavora al suo telaio, attorniata dai suoi gatti che giocano con i gomitoli.
Il percorso espositivo, allestito al museo asconese, proseguì con una serie di arazzi di minore dimensione, accompagnati dai set fotografici che seguono l’evolversi del suo lavoro nel tempo.
Chiuse idealmente la mostra, il servizio fotografico “Un anno nel giardino” nel quale Berthe Beretta coglie con l’obiettivo della sua fotocamera il naturale mutamento delle stagioni; sono immagini che l’artista utilizzava per creare i propri soggetti, ma che nel tempo hanno assunto un intrinseco valore artistico.
Di lei, il regista tedesco Werner Weick, che le ha dedicato un suo film-documentario, ha detto “Berthe Beretta ha dato un senso e un ordine alle sue giornate intrecciando i fili – piccoli e grandi – della sua esistenza”.
Note biografiche
Berthe Beretta è nata a Copenhagen nel 1937. Nel 1947 Berthe seguì a Ginevra i genitori, esperti di economia e sociologia – la madre Ester Boserup Børgesen ha elaborato teorie sul progresso umano in opposizione a Thomas Robert Malthus ed è stata membro associato estero della ‘National Academy of Sciences’ americana.
Proprio a Ginevra studiò, dal 1954 al 1958, alla Scuola delle Arti Decorative, dove ben presto comprese che quella della tessitura era la strada da seguire. Sul lago Lemano conobbe anche l’uomo che nel 1959 sarebbe diventato suo marito: Efrem Beretta, personalità di spicco della vita culturale di Ascona, di fatto direttore del Museo Comunale d’Arte Moderna dal 1981 al 1992 e presidente della Fondazione Marianne Werefkin di Ascona fino al 2012, anno della sua morte.
SE HAI APPREZZATO IL SERVIZIO E STILE ARTE, VAI ALL’INIZIO DELLA PAGINA E CLICCA “MIPIACE”