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Il museo nazionale etrusco esplora misteriosi cunicoli nel cuore di Roma forse collegati all’Aqua virgo. Le foto


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“Siamo tornati ad esplorare gli ipogei segreti di Villa Giulia – annuncia il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, a Roma – A circa 6 metri di profondità per attraversare e mappare due cunicoli, percorsi anche a carponi laddove le dimensioni non superano i 40 centimetri di altezza. Le attività di studio e documentazione della dottoressa Maria Elisa Amadasi e svolte nell’ambito della sua ricerca di dottorato in archeologia, sono tutt’ora in corso”.

Foto: Associazione Sotterranei di Roma/Museo nazionale etrusco di Villa Giulia

Foto: Associazione Sotterranei di Roma/Museo nazionale etrusco di Villa Giulia
Foto: Associazione Sotterranei di Roma/Museo nazionale etrusco di Villa Giulia
Foto: Associazione Sotterranei di Roma/Museo nazionale etrusco di Villa Giulia

L’obiettivo è riuscire a comprendere il percorso dei numerosi cunicoli che attraversano la villa, ritrovarne la funzione e il loro rapporto con l’Aqua Virgo, l’acquedotto Vergine che passando sotto il ninfeo di Villa Giulia, entrava in città in prossimità del Muro Torto.

Le esplorazioni sono state possibili grazie al supporto dell’ Associazione Sotterranei di Roma (presidente Marco Placidi) con il team composto da Dario Candela, Andrea Luzi, Silvia Biondi, Federico Bruschini, Ester Sacchetti, Cinzia Orazi.

Quello dell’Aqua Virgo fu il sesto degli undici acquedotti romani antichi, che venne restaurato restaurato nel Rinascimento e denominato Acqua Vergine, è tuttora in uso.

Come quello dell’Aqua Iulia, fu costruito da Marco Vipsanio Agrippa, fedele amico, collaboratore, generale e genero di Augusto, e venne inaugurato il 9 giugno del 19 a.C. La sua principale funzione doveva essere quella di rifornire le Terme di Agrippa in Campo Marzio.

Capta acqua da sorgenti nei pressi del corso dell’Aniene, al km 10,5 (VIII miglio) della via Collatina.