Gli archeologi hanno scoperto quello che credono essere uno dei “templi del sole” perduti in Egitto, risalente alla metà del 25 ° secolo aC. E la scoperta porta, a livello di coordinamento delle ricerche, una firma italiana. Lo scavo fa parte di una missione congiunta dell’Università degli Studi di Napoli L’Orientale e dell’Accademia polacca delle scienze.
Il team ha scoperto i resti sepolti di uno dei templi mancanti – sei o sette, secondo le fonti antiche – sotto un altro tempio ad Abu Ghurab, a circa 12 miglia a sud del Cairo. L’annuncio è stato dato alla CNN dal co-direttore della missione Massimiliano Nuzzolo, assistente di Egittologia presso l’Istituto per le culture mediterranee e orientali dell’Accademia polacca delle scienze a Varsavia. Un tempio sostituì quello più antico e possente. Questo rilevano gli scavi. Per comprendere bene la questione facciamo un passo indietro e cerchiamo di capire com’erano generalmente fatti e a cosa servivano i templi solari.
Il tempio solare è una particolare struttura dell’architettura sacra egizia che si discosta dai canoni classici usati negli edifici di culto divino, che erano caratterizzati da progressivi camminamenti che conducevano verso l’oscurità più impenetrabile.
Il tempio solare invece era il netto opposto; da un accesso in penombra si giungeva, attraverso articolati passaggi immersi nel buio più denso, ad un cortile sacro inondato dalla luce solare. Qui non si eseguivano sepolture, ma riti in onore del dio del sole. Elemento caratteristico del tempio solare è l’obelisco, posto al centro del cortile centrale, davanti al quale si trovava un altare per le offerte.
Ma torniamo alla coperta compiuta dall’équipe guidata dall’archeologo italiano. Nel 1898, nella stessa area di Abu Ghurab, oggetto delle ricerche svolte nelle scorse settimane – gli archeologi che lavoravano nel sito scoprirono il tempio del sole di Nyuserra, noto anche come Neuserre o Nyuserre, il sesto re della V dinastia, che governò l’Egitto tra il 2400 e il 2370 a.C. Ora le scoperte fatte durante l’ultima missione suggeriscono che sia stato costruito sui resti di un altro tempio del sole. “Gli archeologi del 19° secolo hanno scavato solo una piccolissima parte di questo edificio in mattoni di fango sotto il tempio di pietra di Nyuserra e hanno concluso che si trattava di una precedente fase di costruzione dello stesso tempio”, ha detto Nuzzolo alla CNN .
“I nostri ritrovamenti dimostrano che questo era un edificio completamente diverso, eretto prima di Nyuserra”, ha detto.
I reperti includono sigilli incisi con i nomi dei re che governarono prima di Nyuserra. I sigilli venivano utilizzati anche sui vasi del cantiere. Erano dotazioni legate ai costruttori che recavano le insegne dei committenti. Quindi i sigilli trovati nel terreno così come le basi di due colonne di calcare, che facevano parte di un portico d’ingresso, e una soglia di calcare, portano a un tempio del sole precedente a quello fatto costruire da Nyuserra.
“La costruzione originale era fatta interamente di mattoni di fango – ha detto Nuzzolo, la cui squadra ha trovato anche dozzine di antichi contenitori di birra, intatti, durante gli scavi. Alcuni dei vasi sono pieni di fango rituale, che è stato utilizzato solo in specifici rituali religiosi e la ceramica è stata datata alla metà del 25 ° secolo aC, una o due generazioni prima che Nyuserra fosse in vita”. “Il monumento in mattoni di fango “era di dimensioni impressionanti”, ha detto Nuzzolo, ma Nyuserra lo distrusse ritualmente per costruire il suo tempio del sole. Ci fu pertanto una sostituzione che non era soltanto di matrice edilizia. Il nuovo re legittimò se stesso come figlio del Sole,
“Indirettamente, quindi, lo scopo principale del tempio era quello di essere il luogo per la deificazione del re”, ha detto Nuzzolo.