E’ stato presentato ieri, durante la Festa del Cinema di Roma, all’Auditorium Parco della Musica – Sala Petrassi il film LA DIVINA COMETA, opera dell’artista Mimmo Paladino, prodotto da RUN FILM e NUOVO TEATRO in collaborazione con Rai Cinema e con il contributo di Film Commission Regione Campania e MiC Direzione Generale Cinema e Audiovisivo.
Sceneggiato dallo stesso Paladino insieme a Maurizio Braucci (Orso d’argento come migliore sceneggiatura nel 2017 per La paranza dei bambini), l’opera giunge a quindici anni da Quijote, pellicola d’esordio dell’artista campano.
La pellicola è stata girata in Campania tra Apice, Benevento, Napoli, Paduli, Pietrelcina, Rotondi e Solopaca, e in Puglia tra Manfredonia, Mattinata e Monte Sant’Angelo.
Il nuovo progetto cinematografico di Paladino è ospitato nella sezione Freestyle del festival romano, “Si tratta di una sezione libera con le proposte più diverse ed eccentriche – afferma Paola Malanga, direttore artistico della manifestazione romana- ed è aperta al dialogo fra il cinema e le altre arti. Come il film di Paladino, che torna alla regia in occasione del settimo centenario della morte di Dante, con un film letteralmente fantasmagorico che avvicina il poeta alla grande tradizione napoletana del presepe, Eduardo compreso, e che vede delle partecipazioni assolutamente straordinarie”.
La Divina Commedia di Dante (Sergio Vitolo), ma anche il presepe, con la figura di Benino interpretato da Enzo Moscato (nel 2023 cade l’800° anniversario dell’originale invenzione di san Francesco d’Assisi), offrono il pretesto a Paladino per organizzare un racconto attraverso personaggi, storie e vite in un viaggio che mette in scena la vicenda umana, legati insieme dalla curiosa presenza del piccolo “l’urio” il bambino folletto, impersonato da Riccardo Coppola. È una leggenda arcaica e popolare non tra le più diffuse, in sostanza assimilabile alle figure partenopee del “munaciello” e della “bella ‘mbriana”.
Il film si apre con l’immagine di Dante che naviga guidato dalla “bambina cometa” (Emma Arensi). Il suo viaggio fra i dannati si confonderà pian piano con quello di una famiglia in cerca della casa. Così le figure della Commedia si alternano e mescolano a quelle del presepe fra suggestioni artistiche, omaggi, richiami alla tradizione magico-popolare, in una babele di lingue, gesti, presenze, silenzi e voci su cui riecheggiano Natale in casa Cupiello e Napoli milionaria!.
E come nel presepe, c’è spazio per personaggi noti e nuovi (da sant’Alfonso Maria de’ Liguori a Pitagora, dal conte Ugolino a Giordano Bruno), che ogni volta si incarnano in modi imprevedibili, chiamati a muoversi in luoghi o situazioni che si alternano fra ambienti concettuali o di uso comune, dove però il senso del luogo è reinterpretato dentro una sorta di vaso alchemico in cui tutto ha qualcosa da raccontare (stazioni abbandonate, campi sportivi, cave, fonderie, montagne blu), e con un attento lavoro sulla lingua (Dante e Bruno parlano in napoletano).
Molti ospiti illustri fra il cast, che vede coinvolti attori professionisti e dilettanti, musicisti, ma anche piccoli camei di amici e intellettuali, in una lampada magica che proietta le luci sulla storia del cinema e della cultura cui Paladino ha sempre guardato con interesse. Ogni personaggio è primario perché unico e necessario affinché tutto si mostri; proprio come nel presepe vi è una coralità umana che attornia e guarda quello che sta accadendo, senza che vi sia un protagonista che emerge sugli altri.
INTERPRETI E PERSONAGGI (in ordine di apparizione)
Sergio Vitolo (Dante)
Emma Arensi (bambina cometa)
Roberto De Simone (una voce)
Pietro Valeri Curti (Tubettiello)
Ginestra Paladino (Nannina)
Luigi Credendino (Totore)
Enzo Moscato (Benino)
Giuliana Gargiulo (nobildonna)
Erasmo Treglia (suonatore di ghironda)
Peppe Servillo (sant’Alfonso Maria de’ Liguori)
Elio De Capitani (uomo dei numeri)
Sebastiano Grasso (Pitagora)
Emanuele Donadio (discepolo di Pitagora)
Sergio Rubini (capostazione)
Francesco De Gregori (magio musica)
Alessandro Haber (magio teatro)
Ferdinando Bruni (magio pittura)
Nino D’Angelo (magio poesia)
Giovanni Veronesi (Pontormo)
Gian Ruggero Manzoni (Caronte)
Toni Thorimbert (un dannato)
Toni Servillo (Ugolino)
Leandro Ianniello (Paolo)
Azzurra Mennella (Francesca)
Angelo Curti (guida della wunderkammer)
Riccardo Coppola (l’urio)
Ettore Ianniello (Glenn Gould)
Matteo Prencipe (oste)
Giovanni Esposito (magio nulla)
Tonino Taiuti (vetraio)
Tomas Arana (Virgilio)
Mimmo Borrelli (Giordano Bruno)
Luca Saccoia (venditore di scarpe)
Daniele Sanzone (sé stesso)
Eliot Sumner (Lucifero)
Cristina Donadio (tre furie)