Importante scoperta su La lattaia, dipinto a olio su tela (45,4×40,6 cm) di Jan Vermeer, databile al 1658-1660 circa e conservato nel Rijksmuseum di Amsterdam.
“Nel periodo precedente alla nostra grande mostra di Vermeer – dicono gli studiosi del museo – abbiamo condotto nuove ricerche su La lattaia. Le tecnologie avanzate hanno permesso di portare alla luce due oggetti sulla tela di Vermeer famosa in tutto il mondo: un porta brocca e un cestino. L’artista stesso ha poi dipinto sopra gli oggetti. Le scansioni più recenti hanno anche permesso di portare alla luce anche quello che è chiaramente un sottodipinto. Queste scoperte offrono una visione rivelatrice del processo di Vermeer e della sua ricerca di catturare l’atmosfera tranquilla che caratterizza il suo lavoro”
Di fatto, ecco la lettura di Stile arte: Veermer concepisce, in un primo momento, una cucina più affollata di oggetti e soprattutto caratterizzata dalla presenza di una struttura che – a nostro giudizio – potrebbe configurarsi come una stufa di maiolica, sulla quale sono appoggiate alcune stoviglie, a livello di piattaia.
Successivamente si accorge che, per rendere molto evidente la donna e il gesto che compie, egli deve farla agire contro un muro scabro eliminando ogni possibile elemento di disturbo. Pertanto cancella il fondale – che probabilmente era quello reale, della stanza in cui aveva allestito il “set” e utilizza, per rappresentare la parete, un colore lattiginoso, che ha la funzione di potenziare l’evocazione inconscia del latte stesso, nell’occhio-mente dello spettatore.
Dalle indagini tecniche pare emergere anche il fatto – evidente dal confronto tra dipinto finale e lavoro sottostante il film pittorico definitivo – che l’artista aggiunga successivamente il fiotto di latte, ponendolo in flusso dal beccuccio del contenitore.
Per ingrandire e confrontare le due immagini (a sinistra, il quadro finale, a destra ciò che è stato dipinto nella stesura precedente) è possibile cliccare sulla foto qui sotto.