Dina Goldstein è un’ottima artista canadese di origine israeliana (Tel Aviv, 1969), che si colloca in una dimensione neo-pop, realizzando splendidi e favolosi allestimenti scenografici, nei quali fa posare i propri modelli, che poi fotografa. Di grande impatto è la serie di immagini della serie In the dollhous – Nella casa delle bambole -, che riprende i rosa confetto e i bianchi degli scenari di Barbie, per ripercorre l’età dell’illusione, facendola corto-circuitare con quella della disillusione. Barbie e Ken sono prigionieri di questa casa da favola, del loro matrimonio patinato, ma completamente vuoto. Ciò che condividono è il sogno di un’evasione con un nerboruto marine o l’accurata depilazione delle gambe. L’artista riesce efficacemente a giocare sul registro ironico, in un rispetto formale assoluto che non finisce mai nel grottesco, rimodulando i sogni delle pre-adolescenti. L’opera di realizzazione degli scenari è accuratissima, quanto il trucco del modello e della modella, che assumono l’incarnato e la consistenza delle celeberrime bambole di plastica. Le fotografie fissano splendidamente lo scena.
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