Le stilettate di Zana. Con Friedrich. La trappola del vuoto e della confusione esasperante

Esempio: intorno a noi si aggirano, sempre, contatti e relazioni umane molto brevi, di sfuggita, con la targa di un interesse dispari. Manca la convinzione di un apprendistato all'amicizia o perlomeno alla convivenza, in cambio dibattiamo per ogni ammissione di unità matrimoniale.

Caspar David Friedrich, Abbazia nel querceto, (1808–10). 110.4 × 171 cm. Alte Nationalgalerie, Berlino
STILETTATE
diTonino Zana
Non sarà una nostra trappola, questa confusione esasperata, quotidiana, costante, intraducibile?
Esempio: intorno a noi si aggirano, sempre, contatti e relazioni umane molto brevi, di sfuggita, con la targa di un interesse dispari. Manca la convinzione di un apprendistato all’amicizia o perlomeno alla convivenza, in cambio dibattiamo per ogni ammissione di unità matrimoniale.
Le discussioni televisive e extra televisive si risolvono in duelli precostituiti, il popolo si sposta incredibilmente da sinistra a destra e i cinque attori dei talk show non si muovono di un dito. Risposta di molti: certo, il popolo ha deciso, però…Se il popolo ha deciso, ha deciso, prendere atto e lavorare in sintonia con modifiche, autocritiche personali, in basso e in alto.
In giro, per piazze e contrade, superato il riposo del venerdì e del sabato, fino al leopardiano mezzogiorno della domenica, circolano anime giovani verso l’alba e quindi, nei giorni a seguire, tutto sparisce, dominano i paesi, gruppi di pensionati e in città nessuna anima viva.
Voce cultura: un giorno si muore per l’assenza di cultura, un altro giorno se ne può fare a meno. Nei progetti governativi, il ministero dei beni culturali viene lasciato lì, come un premio di consolazione. Intanto le mostre, i musei, le pinacoteche registrano visite minime, non preparate e vince il faraonismo della struttura sul primato del competente e dell’organizzazione-preparazione all’incontro. Nello stesso momento, le fiere popolari tornano in auge e si difendono con l’abbattimento dei valori. La cultura costa molto poco e viene evasa. Ma, per scatenate manifestazioni inutili si spendono milioni di euro, sostenuti, appena, da una battaglia mediatica senza senso.
Sulla pace e sulla guerra regna l’ipocrisia di chi grida “basta” e pretende il disarmo delle vittime e un aiuto al carnefice. L’Europa balbetta di un balbettio superbo e nessuno, in cuor suo, quando è solo può affidarsi e credere a un’Unione continentale di questo genere.
Intanto si è tornati a scuola e il presunto (ripeto presunto) ordine-non ordine (?), invito-non invito a un bidello per pulire un pezzo di tergicristallo all’auto della preside viene impugnato da studenti e da paginate di giornali come si fosse crocifissa la dignità di una persona. E la misura dove è finita, cari compaesani d’Italia, cari compatrioti del 25 aprile e del 4 novembre?
Camminiamo, lentamente, cercando ritorni la nebbia di allora, almeno lì dentro confonderemmo la nostra confusione. Avanti, nebbia, salvaguardato chi sta sulla strada.

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Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz