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Le stilettate di Zana. Con la Culla di Berthe Morisot. Lo stato di crisi della civiltà nella maternità scomoda


La culla (Le Berceau) è un dipinto della pittrice francese Berthe Morisot, realizzato nel 1872 e conservato al museo d’Orsay di Parigi.
STILETTATE
diTonino Zana
Ieri sera, Slava, il nostro corrispondente ucraino sulla guerra in Ucraina, mi parlava di mille bambini morti, di centinaia portati via dai russi e la mente è tornata nei campi di concentramento.
Poi, questa mattina, apro i giornali e leggo di questa madre e ci metto le virgolette alla parola “madre”, perché una non é madre per aver partorito, ma per avere educato, ecco questa tizia abbandona per sei giorni la figlioletta di 18 mesi, sola, in casa, la affida al destino di un miracolo di vita e se ne va per i suoi passatempi. La bimba muore.
Lei, arrestata, si spiega così: “La bimba era un peso, volevo riprendermi la libertà”.
Tragedia greca, accaduta a Milano, nella Milano civile e pluri economica, nella Milano dei servizi sociali avanzati, nella MIlano dei miei stivali, dico io. Fossi sindaco di Milano mi dimetterei a nome di tutti i colpevoli milanesi per omissione e a nome dei galantuomini e delle donne straordinarie milanesi, che avrebbero ascoltato il dramma prima che accadesse se soltanto fossero stati nel raggio di un chilometro intorno a quel bilocale.
Non immagino i muri e l’ombra di pianto di una bimba sola con l’obbligo di morire, per la dichiarazione di un’assenza, della pretesa di una non madre di essere liberare. La bimba condannata a morte per una falsa libertà di una non madre, parenti, amici e vicini con la testa altrove. E pretendiamo di ragionare sull’integrazione, sull’ospitalità, sulla Milano accogliente e, come si dice, inclusiva.
Pensa che non “madre”?! Ora mi rivolgo a me stesso, toh, e mi chiedo se la vita di un bimbo sia ancora il valore di prima o no? Il processo dovrà accadere in mezzo alla città, questo è un delitto da Colonna Infame.
Non ho mai registrato una tragedia del genere, un abbandono di duecento ore di una bimbetta, dicono le cronache, lasciata solo con un biberon. Ma che mondo stiamo mai vivendo, Cristo di un Dio e tu Dio, dov’eri, di nuovo? Sulle spiagge e sui monti no, poiché anche lì sono morti tanti figlioletti innocenti, sulle strade neppure, più decessi ancora, dov’eri? Adesso porta questa bimba vicino a te, se ci sei e chiedile scusa e noi tutti, ma proprio tutti, cambiamo registro e promettiamo a queste finte madri che non la passeranno liscia e ne abbiamo abbastanza di perizie psichiatriche.