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Le stilettate di Zana. Con Raffaello. Papa Francesco ama le maggioranze bulgare. Anche postume


L’Incontro di Leone Magno con Attila è un affresco (circa 660×500 cm) di Raffaello e aiuti, databile al 1513-1514 e situato nella Stanza di Eliodoro, una delle Stanze Vaticane.
STILETTATE​
di Tonino Zana
Due Papi viventi. La racconti a uno risvegliatosi dal coma dopo alcuni anni e si rimetterebbe a dormire. Di più, papa Francesco, nominato da tutti, fraternamente, Francesco, come fosse un fratello di famiglia, ipocrisia del volemose bene, ogni tanto caccia un cardinale, lo destituisce, non so come si dice in gergo e quindi lo rimette in prima fila al Concistoro, il luogo in cui si ragiona sui destini importanti della chiesa nel mondo e si annuncia la nomina di nuovi cardinali.
Il Papa ha infornato, per 8 volte, gruppi di cardinali e il nuovo conclave, lunga vita al Re e al Papa e al Presidente Repubblicano, i cardinali votanti saranno tutti “francescani”, come se un Papa, quando se ne va in cielo, pretendesse di nominare un Papa futuro a suo piacere.
Esempio laico; poniamo il caso di un presidente della repubblica ferocemente geloso di un futuro senza di lui, tatticamente portato a nominare dieci senatori a vita per volte, in otto infornate, scoppierebbe una rivoluzione.
Invece, il popolo cattolico, per obbedienza o per distrazione o per disinteresse lascia che papa Francesco – e non potrebbe fare altro che reclamare a voce, salvo dimettersi a frotte dalla religione cattolica -, il popolo cattolico lascia perdere e non dice un’acca, nessuno discute, si confronta, sussurra che non va. Finirà così, avremo sempre più vertici cardinalizi e meno base di fedeltà cattolica. Sta bene al “nostro Francesco”? Saluti cari da Brescia e lunga vita, di nuovo, a Lei, eminentissimo padre anche di noi cattolici di quarta segata.