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Le stilettate di Zana. Con Vincent Van Gogh. Tra fiori, primavere e cieli illuminati di speranza


Vincent Van Gogh dipinse questa opera – Amandier en fleurs, Mandorli in fiore – nel 1890. Fu la sua ultima primavera. Il dipinto – olio su tela – 73,5×92,0 cm., venne realizzato nel manicomio di Saint Remy de Provence. I fiori carnosi del mandorlo e il cielo di un blu compatto costituiscono una rilettura della realtà, filtrata dalla grande pittura calligrafica giapponese al quale l’artista guardava con molto interesse. La rinascita del mondo, lieve, da una scorza dura e contorta. La magia abbacinante di fiori candidi.
LE STILETTATE
di Tonino Zana
La primavera sale nei cieli dell’Ucraina. Sale nei campi radiosi, eccezionalmente radiosi di Van Gogh, sgomina depressioni, non esclude il male, lo rende candidamente accettabile. La primavera aiuta il pianto e aggiunge lacrime, bonifica e difende dal crepacuore.
Fu, allora, nel 1968, la Primavera di Praga con il leader Dubcek e ancora entrarono i carri armati russi come nel 1956 in Ungheria. Indelebile, nelle anime della libertà, la morte fabbricata dal comunismo sovietico. Non dimentichiamo.
Dei fiori della primavera, il migliore e sottaciuto è la Rosa Bianca, manifesto di una minoranza segreta tedesca contro il nazismo hitleriano. In Germania si ricorda poco. Erano giovani cristiani, furono decapitati e la Rosa Bianca archiviata in guerra e dopo la guerra. Perché? Chiedete a chi incontrate cos’era la Rosa Bianca, cos’è stata la Primavera di Praga. Sento silenzi inumani.
In queste ore, alcuni lavoratori del municipio di Kiev piantano fiori di primavera. Così fiorisce la resistenza dell’anima, invincibile appena il sangue è assorbito dalla terra dei fiori.