L’occhio in gioco: la percezione e l’inganno ottico nell’arte e nella realtà in una mostra a Padova

Originale nel taglio curatoriale, affidato a Luca Massimo Barbero per la parte storica e a Guido Bartorelli, Giovanni Galfano, Andrea Bobbio e Massimo Grassi dell’Università di Padova per la parte dedicata al Gruppo N e alla psicologia della percezione, questa ricchissima esposizione vivrà a Padova, in Palazzo del Monte di Pietà, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo

L’occhio guarda, cattura, legge, ordina, compone. Ma può essere ingannato, raggirato, imbrogliato. E questa mostra, camminando sul confine tra arte e scienza, tra colore e movimento, racconta nei secoli la sottile differenza tra ciò che è vero e ciò che potrebbe esserlo ma non lo è.

Originale nel taglio curatoriale, affidato a Luca Massimo Barbero per la parte storica e a Guido Bartorelli, Giovanni Galfano, Andrea Bobbio e Massimo Grassi dell’Università di Padova per la parte dedicata al Gruppo N e alla psicologia della percezione, questa ricchissima esposizione vivrà a Padova, in Palazzo del Monte di Pietà, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.

“L’occhio in gioco” viene inaugurata – in collaborazione con l’Ateneo Patavino – nell’ambito delle celebrazioni per gli 800 anni di storia ed attività di una delle Università più antiche al mondo, nel solco dell’indagine del rapporto tra arte e scienza già inaugurato nel 2017 con la mostra “Rivoluzione Galileo, l’arte incontra la scienza”.

Padova mostra l’occhio in un percorso tra arte e scienza
Una mostra che richiederà di essere guardata da vicino, incrociando le date e gli avvenimenti, in un percorso nel quale ad opere emblematiche come “Bambina che corre sul balcone” di Giacomo Balla o “Grey Scramble” di Frank Stella, si accosteranno curiosi strumenti destinati a creare immagini fugaci e sorprendenti.

In una mostra a Padova, la città di Galileo, non poteva non trovare spazio la tradizione di studi e sperimentazioni condotte, fin dal 1919, dalla scuola della psicologia della percezione dell’Università degli Studi di Padova.

Ricerche nel campo della visione che hanno avuto uno straordinario impatto innovativo e che, travalicando l’ambito accademico e disciplinare, hanno contribuito a stimolare, a partire dagli anni Sessanta, un ambiente artistico-culturale d’avanguardia proiettando la città di Padova e i suoi artisti sulla scena internazionale.

Dal Gruppo N alla psicologia della percezione
Questa seconda parte dell’esposizione mette a confronto un’accurata selezione di documenti e studi accademici con le opere del Gruppo N, costituito proprio a Padova da Alberto Biasi, Ennio Chiggio, Toni Costa, Edoardo Landi e Manfredo Massironi, e da Marina Apollonio: tutti protagonisti indiscussi della “nuova tendenza” ottico-cinetica. La mostra troverà così completezza in un ampio approfondimento monografico che riproporrà le opere, gli ambienti e gli allestimenti degli anni Sessanta.

Grande rilievo verrà dato anche alla scuola di psicologia della percezione sviluppata all’interno dell’Università di Padova.
Nello specifico, saranno approfondite le figure di Cesare Musatti, Fabio Metelli e Gaetano Kanizsa. In particolare, saranno esaminati i loro principali temi di studio e i rapporti fra la la loro ricerca scientifica e quella artistica delle avanguardie ottico-cinetiche.

Lunedì-venerdì
09.00 – 19.00

Sabato, Domenica, festivi
9.00 – 20.00

Dal 24/09/22 al 01/10/22
09.00 – 24.00

info: 049 8234882

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Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz