Marc Chagall, il primo artista che, in vita, ebbe un museo in Francia

Il 7 luglio 1973 venne inaugurato il “Musée National Message Biblique Marc Chagall”: fu allora un evento unico perché per la prima volta in Francia venne consacrato ad un artista vivente un museo nazionale. Marc Chagall poté così collaborare nel progetto architettonico ed organizzare la distribuzione delle opere, rifiutando il criterio cronologico. Nulla venne lasciato al caso. Per il pittore russo l’arte era essenzialmente religiosa ed il tema biblico costituì una sorta di centrale filo conduttore della sua produzione; da qui derivò la decisione di donare allo Stato, riunendo in un unico luogo, costruito appositamente, il suo più importante lavoro dedicato alla Bibbia

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Il 7 luglio 1973 venne inaugurato il “Musée National Message Biblique Marc Chagall”: fu allora un evento unico perché per la prima volta in Francia venne consacrato ad un artista vivente un museo nazionale. Marc Chagall poté così collaborare nel progetto architettonico ed organizzare la distribuzione delle opere, rifiutando il criterio cronologico. Nulla venne lasciato al caso. Per il pittore russo l’arte era essenzialmente religiosa ed il tema biblico costituì una sorta di centrale filo conduttore della sua produzione; da qui derivò la decisione di donare allo Stato, riunendo in un unico luogo, costruito appositamente, il suo più importante lavoro dedicato alla Bibbia. Ecco le parole dell’artista a tal proposito: “Ho voluto lasciare i miei quadri in questa casa, perché gli uomini cercassero di trovarvi una certa pace, una certa religiosità, un senso della vita”.



Ed è davvero un’esperienza che sfiora il trascendente la visita del museo attraverso i diciassette grandi quadri dedicati all’Antico Testamento, i dodici che rendono omaggio al Pentateuco e le cinque monumentali tele raffiguranti il “Cantico dei Cantici” nelle quali tutto l’universo chagalliano si riflette per celebrare l’amore come religione universale, come principio di ogni cosa. A completare il percorso acqueforti, litografie e disegni preparatori. Non bisogna inoltre dimenticare il suggestivo auditorium, fortemente voluto fin da subito da Chagall, amante della musica e del teatro e che per l’occasione ha concepito uno spazio unico nel suo genere, bagnato dalla luce blu dei “tre vetri della creazione del mondo”. Sempre creazione dell’artista russo è anche il mosaico che sovrasta la stanza d’acqua.

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