Una ricca casa, lontana dal centro storico. Un palazzo urbano, comunque, non una villa. All’interno, gli archeologi hanno trovato statuette splendide di bronzo e frammenti di affreschi notevoli che rappresentavano gli eroi della letteratura greca. Le statuette in bronzo sono state rinvenute in uno strato di demolizione probabilmente derivante da un incendio precedente. Ad essi erano associati i resti di un affresco raffigurante una megalografia (personaggi rappresentati a grandezza naturale).
La scoperta – annunciata ora dagli archeologi francesi – è avvenuta a Reims, l’antica Durocortorum, dove gli archeologi dell’Inrap hanno portato alla luce una domus situata nella zona occidentale della città gallo-romana, lontana dal cuore politico e religioso rappresentato dal forum. “Nell’ambito della costruzione di una residenza da parte di Demathieu Bard Immobilier, rue de la Magdeleine, abbiamo portato alla luce una domus (dimora urbana di lusso) risalente all’antichità gallo-romana. – raccontano gli archeologi dell’Inrap – Tra i resti rinvenuti, le statuette in bronzo sono state appena oggetto di pulitura e stabilizzazione prima del loro studio”.
Un abitato romano in un’area marginale
La domus, risalente al II secolo, sorge in un’area umida tra il decumanus maximus e il corso d’acqua della Vesle, a più di un chilometro dal centro cittadino. La struttura si distingue per la presenza di due possenti pilastri che conferivano imponenza alla facciata. La posizione decentrata solleva interrogativi sullo status sociale dei proprietari e sulla funzione della casa, che potrebbe essere stata utilizzata anche come luogo di rappresentanza.
“L’organizzazione generale di Durocortorum, Reims gallo-romana, è conforme al modello dell’urbanistica romana: isolati residenziali separati da strade che formano una griglia di assi perpendicolari attorno al foro, centro politico e religioso. – sostengono gli archeologi dell’Inrap – La città antica è molto meno documentata in questi quartieri remoti. È sul suo margine occidentale che si trova la domus, a più di un chilometro dal foro, in uno spazio umido compreso tra il decumano massimo e il principale corso d’acqua che attraversa Reims, il Vesle. La dimora fu costruita nel II secolo d.C.”.
Le statuette in bronzo: un tesoro artistico
Tra i reperti più significativi emersi dalla domus vi sono tre statuette in bronzo finemente decorate:
- Marte, il dio della guerra, con una statua alta 18 cm, impreziosita da dettagli in argento e rame. Il suo scudo raffigura la Lupa Capitolina con Romolo e Remo, mentre sulla corazza spicca una testa di Medusa. Questa statuetta, alta 18 cm, poggia su una base circolare decorata con decori floreali arricchiti con argento e rame.
- Un toro, dal forte realismo, con occhi sottolineati da inserti in argento che gli conferiscono grande espressività. Largo 16,7 cm e alto 11,6 cm, poggia su una base rettangolare. I suoi occhi anch’essi lumeggiati d’argento donano grande espressività al suo sguardo.
- Una figura femminile, probabilmente una divinità, con caratteristiche ibride: indossa un elmo decorato con una sfinge e una corona di merli, mentre sul retro si notano alloggi per ali. Sorprendentemente, tiene la clava di Ercole avvolta da un serpente. Questa iconografia composita suggerisce una reinterpretazione simbolica delle divinità tradizionali. “Il personaggio femminile alto 30,7 cm che rappresenta inizialmente una dea (la cui identificazione non è ancora certa) fu successivamente dotato di un imponente elmo raffigurante in rilievo una sfinge, un volto e una corona di merli (allegoria di una città?). – dicono gli archeologi dell’Inrap – Sulla schiena sono ancora visibili i posti per le ali. Sorprendentemente, raffigura la mazza di Ercole circondata da un serpente, appoggiata sulla pelle del Leone di Nemea. Questa rappresentazione polimorfica solleva interrogativi sul riutilizzo e sul significato di tutti questi diversi elementi”.
La qualità artistica delle statuette e dei decori testimonia il raffinato gusto culturale dei proprietari, oltre alla loro probabile appartenenza a un’élite fortemente romanizzata.
I frammenti di affreschi e la scena mitologica di Achille a Sciro
Un ulteriore elemento di eccezionale interesse è rappresentato dai frammenti di affreschi rinvenuti, che decoravano probabilmente le pareti di una sala di rappresentanza. Tra questi, due riportano i nomi di Achille e Deidamia, alludendo alla scena mitologica di Achille a Sciro, episodio legato alla guerra di Troia. Tale rappresentazione, rara e apprezzata nelle case delle élite romane, è attestata in pochi altri siti del mondo antico, come Pompei e Roma.
Origine romana e storia di Durocortorum
Reims, fondata come Durocortorum, era il centro amministrativo e culturale della Gallia Belgica. La città fu costruita secondo i canoni dell’urbanistica romana, con un reticolo regolare di strade che convergevano sul forum, cuore politico e religioso. Il nome Durocortorum significa probabilmente “rocca delle porte” o “fortezza”. Questo toponimo riflette le origini galliche della città, che venne romanizzata con l’insediamento delle legioni e la costruzione di importanti infrastrutture, tra cui acquedotti, templi e terme.
Sotto l’Impero, Durocortorum prosperò grazie alla sua posizione strategica lungo le principali vie di comunicazione della Gallia. La sua vicinanza alla Vesle facilitava i commerci, mentre l’intensa attività edilizia trasformava la città in un simbolo del potere e della cultura romana nella regione.