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Mostre | A Milano la retrospettiva “Hidetoshi Nagasawa. 1969-2018”


MILANO – BUILDING presenta, dal 4 aprile al 20 luglio 2024, Hidetoshi Nagasawa. 1969-2018, una grande retrospettiva a cura di Giorgio Verzotti, dedicata a uno dei più grandi artisti operanti in Italia dalla fine degli anni Sessanta.

Hidetoshi Nagasawa
Disegno con rame,
1
7/02/2018
rame, matita e china su carta /
copper, pencil
and
indian
ink
on paper
50 x 36,5 cm
ph. Ilaria Maiorino

Attraverso una selezione di circa 40 opere, l’esposizione intende documentare in sintesi l’intero arco dell’attività dell’artista: dai video che testimoniano le sue performances degli inizi (per certi versi affini alle operazioni delle coeve Land e Body Art), passando per le prime sculture, dove il gesto è sempre implicato come prima matrice, fino ad approdare alle sculture di grandi dimensioni spesso giocate su equilibri arditi – che sono state la cifra più tipica di Nagasawa.

 

Hidetoshi Nagasawa (1940-2018), giapponese di origine benché nato in Manciuria (Repubblica Popolare Cinese) ma italiano d’adozione, visse nel nostro Paese per più di cinquant’anni, arrivando a Milano nel 1967. Entrò in contatto con artisti quali Enrico CastellaniAntonio TrottaMario Nigro e soprattutto Luciano Fabro, con cui fondò a Milano la Casa degli Artisti.

In quei primi anni partecipò alle ricerche più radicali dell’epoca, per poi dedicarsi al linguaggio specificamente scultoreo, ma sempre con un intento innovativo. Il maggior contributo di Nagasawa ai linguaggi dell’arte occidentale è stato il tentativo di fusione fra la nostra cultura e quella orientale, tentativo assolutamente riuscito e produttivo di opere di grande valore formale.

 

Le opere presentate da BUILDING sono state concepite e realizzate dall’artista in base al principio del MAun concetto che appartiene alla filosofia Zen e che si può identificare col nostro concetto di intervallo o di vuoto – un vuoto non inerte bensì generativo di energia e di forma. È il caso di Colonna (1972), opera in marmo sviluppata a pavimento e costituita da segmenti di colore diverso, provenienti da luoghi diversi, inframmezzati da minimi ma visibili spazi vuoti. “In quel piccolo spazio” – ha scritto l’artista – “si chiude la distanza dei loro viaggi e la loro storia”.

Hidetoshi Nagasawa
Oro di Ofir,
1971
o
ro
/
gold
24K
3,5 x 3,5 x 8 cm (con mano /
with hand

Inoltre, sono esposte due opere che declinano in modo diverso il tema della barca – Barca (1980-81marmo, terra, albero) e Barca (1983-85, ottone e carta) – e della connessa idea del viaggio, molto presente nei lavori di Nagasawa e non certo sorprendente, basti pensare che è arrivato nel nostro paese dal Giappone in bicicletta!

Infine, la mostra comprende anche una scelta fra i numerosi lavori su carta dell’artista e tre sculture inedite in marmo, esposte al pubblico per la prima volta in assolutoErmafroditoCubo e Nastro, tutte datate 2012.

 

Attraverso questa selezione di opere, l’esposizione intende sottolineare in particolare due caratteristiche distintive di Nagasawa: la sua attenzione verso i rapporti fra l’opera e l’architettura e la sua visione quasi utopistica di una scultura apparentemente priva di peso, al punto da stare sospesa nello spazio e sembrare leggera anche quando raggiunge dimensioni monumentali. (comunicato stampa) 

HIDETOSHI NAGASAWA. 1969-2018
a cura di Giorgio Verzotti
4 aprile – 20 luglio 2024

BUILDING
via Monte di Pietà 23, 20121 Milano
martedì – sabato, 10 – 19
www.building-gallery.com