Mostre | Antonio Canova e Bologna alla Pinacoteca Nazionale. Tutto quello che devi sapere

Dal 4 dicembre 2021 al 20 febbraio 2022, il Salone degli Incamminati del museo statale di via delle Belle Arti a Bologna è allestito con un percorso espositivo che vuole approfondire il tema dei rapporti tra Antonio Canova (1757-1822) e la città emiliana, le sue istituzioni ed i suoi artisti

[L]a  Pinacoteca Nazionale di Bologna presenta la mostra Antonio Canova e Bologna. Alle origini della Pinacoteca, a cura di Alessio Costarelli.

Dal 4 dicembre 2021 al 20 febbraio 2022, il Salone degli Incamminati del museo statale di via delle Belle Arti è allestito con un percorso espositivo che vuole approfondire il tema dei rapporti tra Antonio Canova (1757-1822) e la città di Bologna, le sue istituzioni ed i suoi artisti,  evidenziando inoltre il ruolo dello scultore nella storia della collezione della Pinacoteca.

Il maestro nel Neoclassicismo italiano contribuì infatti ad operazioni diplomatiche di straordinaria rilevanza per il patrimonio artistico della città, recuperandolo in larga parte dalla Francia, dove era stato accumulato dopo le spoliazioni napoleoniche.

Antonio Canova
Maddalena penitente
Bologna, Accademia di Belle Arti
gesso
1812 ca
©Accademia di Belle Arti
di Bologna – Fondo
Storico

Dipinti, sculture, manoscritti e documenti provenienti da diverse istituzioni museali, biblioteche e archivi affiancano le opere del museo, il cui percorso espositivo permanente sarà parte integrante del progetto. Di particolare rilevanza è il contributo dell’Accademia di Belle Arti di Bologna e quello dei Musei Civici di Bassano del Grappa. Fondamentali sono stati anche i prestiti generosamente concessi da istituzioni bolognesi come le Collezioni Comunali d’Arte, la Biblioteca dell’Archiginnasio, l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, oltre che dalla Pinacoteca Civica di Cento.

Francesco Mazzola
“il Parmigianino”
Madonna col Bambino
coi Santi Petronio, Margherita
e Girolamo
Bologna, Pinacoteca Nazionale
olio su tela
1529
©Pinacoteca Nazionale
di Bologna, su concessione
del Ministero della Cultura

L’esposizione, che costituisce anche un’occasione per rievocare le origini della più vasta collezione pubblica di arte bolognese, s’inserisce come progetto pilota all’interno di una programmazione di iniziative con cui la Pinacoteca Nazionale di Bologna intende rinnovare la propria presenza nel tessuto culturale della città, rendendo esplicito il legame tra il patrimonio del museo e la storia del territorio e quindi rinsaldando il legame tra passato e presente.

In questa prospettiva confluiscono nel progetto scientifico della mostra tre principali oggetti di ricerca: le visite di Antonio Canova in città, le relazioni che egli mantenne con le istituzioni cittadine e l’attività diplomatica, a seguito della quale lo scultore riuscì a ottenere il rientro da Parigi nel 1815 di buona parte dei capolavori requisiti dai commissari di Napoleone, oggi nucleo sostanziale della collezione della Pinacoteca.

Le sezioni di mostra

Nella prima sezione il racconto della mostra prende avvio a partire dal punto di vista dell’artista, con le testimonianze relative alle relazioni intessute da Canova e delle opere d’arte da lui maggiormente apprezzate durante il primo soggiorno a Bologna nell’autunno 1779.

Tra i materiali selezionati figurano l’Autoritratto dello scultore e il suo Diario di viaggio 1779-80, oltre a testimonianze bolognesi legate ai suoi passaggi in città, ad esempio la raccolta di componimenti poetici Per l’aspettato arrivo di Canova in Bologna (in riferimento al soggiorno del 1810).
Tra le opere menzionate nel diario, in questo avvio del percorso espositivo spicca la Madonna col Bambino e santi del 1590-92 di Annibale Carracci, oggi conservato in Pinacoteca, ma che lo scultore ammirò nell’originaria collocazione nella chiesa dei Santi Ludovico e Alessio, trovandola “belissima”.

La seconda sezione è dedicata al rapporto tra Canova e l’Accademia di Belle Arti di Bologna, maturato nel corso di oltre vent’anni, tra l’inizio dell’Ottocento e la morte dell’artista. La relazione è documentata dai gessi donati all’istituzione dallo scultore, tra cui la Testa di Papa Clemente XIII Rezzonico e la Maddalena penitente, di cui è possibile ammirare per la prima volta gli esiti del restauro condotto per l’occasione dalla Scuola di restauro dell’Accademia.

Nella terza sezione, infine, si presenta al pubblico una scelta delle opere che Canova stesso selezionò per essere restituite alla città. Tra le opere “salvate” saranno esposti dipinti di Perugino, Ludovico Carracci, Giacomo Cavedone, la Pala di Santa Margherita di Parmigianino, nonché due straordinarie opere di Guercino che al ritorno dalla Francia transitarono da Bologna prima di essere restituite alla città di Cento.
L’allestimento prevede inoltre alcuni esempi di oggetti trafugati, tra cui il Canon Maior di Avicenna, di cui per ragioni conservative si espone la copia anastatica, e un incunabolo del XV secolo delle favole di Esopo, entrambi provenienti dalla Biblioteca Universitaria di Bologna.

Gaetano Maria Monti Erma di Antonio Canova Bologna, Pinacoteca Nazionale marmo 1809 – 10 © Pinacoteca Nazionale di Bologna, su concessione del Ministero della Cultura

Il percorso espositivo termina con la rievocazione della storica esposizione che ebbe luogo nella Chiesa dello Spirito Santo a partire dal gennaio 1816 e che fu allestita con 18 tra i capolavori restituiti. L’evento dello Spirito Santo rappresentò non solo la celebrazione di una vicenda straordinaria, ossia il ritorno dei beni artistici precedentemente asportati, ma anche la prima grande mostra d’arte antica organizzata a Bologna dalle stesse istituzioni locali, un importante momento di aggregazione che rinsaldò il legame tra la cittadinanza ed il proprio patrimonio ritrovato.

Giovan Francesco Barbieri
“il Guercino”
Cristo risorto appare alla madre
Cento, Pinacoteca Civica
olio su tela
1628-30
©Pinacoteca Civica di Cento

Antonio Canova e Bologna.
Alle origini della Pinacoteca

A cura di
Alessio Costarelli

Sede
Bologna, Pinacoteca Nazionale
Via delle Belle Arti, 56

Date
4 dicembre 2021 – 20 febbraio 2022

Orari
martedì, mercoledì ore 9-14
giovedì – domenica e festivi ore 10-19
lunedì chiuso (chiuso il 25 dicembre 2021
ed il 1 gennaio 2022)

Ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura
Tariffe biglietti
Intero euro 10,00.

Ridotto (18 ai 25 anni) € 2,00.
Ridotto (possessori di Card Cultura,
Bologna Welcome Card Easy o Plus) euro 6,00.

Sono garantite le gratuità di legge consultabili
al seguente link:
https://www.beniculturali.it/agevolazioni
Il biglietto d’ingresso consente l’accesso
sia alla Pinacoteca Nazionale sia a Palazzo Pepoli
Campogrande (via Castiglione, 7).

Informazioni
www.pinacotecabologna.beniculturali.it
pin-bo.urp@beniculturali.it
Tel. +39 051. 4209.441 – +39 051. 4209.406
+39 051. 4209.467 – +39 051. 4209.442

Antonio Canova
Testa ideale (Elena)
Bassano del Grappa, Museo Civico
Gesso
1811 ca
©Musei Civici di Bassano
del Grappa
Antonio Canova
Testa ideale (Calliope)
Bassano del Grappa, Museo Civico
gesso
1811
©Musei Civici di Bassano
del Grappa
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