[I]l MuseumsQuartier Wien è uno spazio dedicato all’arte e alla creatività in cui convivono musei famosi e piccole iniziative di carattere culturale. L’offerta include arti figurative, architettura e cultura per l’infanzia ma anche Game Culture, Street Art o fotografia. A tutto questo si aggiunge un annuale programma fitto di eventi culturali che si tengono nei cortili del MQ: performance di danza, festival cinematografici, letture e concerti. Inoltre il MQ, grazie ai suoi caffè o all’arredo urbano particolare e molto apprezzato, è un’oasi in pieno centro città, il luogo ideale per fare due chiacchiere o immergersi nell’arte e nella cultura. Un “art district” speciale e unico nel suo genere, tutto da vivere e scoprire!
“Vienna è una metropoli dell’arte e della cultura di fama internazionale – dichiara Christian Strasser, MBA
Direttore / Director del MuseumsQuartier Wien – . Il MuseumsQuartier nel centro della città funge da motore della cultura contemporanea austriaca. Con una superficie di 90.000 m² e 60 centri culturali, festival e iniziative il MQ è uno dei più vasti distretti culturali al mondo. Al MuseumsQuartier le correnti più diverse dell’arte e della cultura non hanno paura di entrare in contatto.
Ne risulta un mix di architettura storica e design moderno, di alta cultura e subculture. Chi passeggia attraverso i bei cortili dell’areale incontra arti visive, architettura, musica, moda, teatro, danza, letteratura, cultura per bambini, game culture, street art, design, moda e fotografia. Gli originali elementi outdoor del MQ, ormai noti in tutto il mondo, sono perfetti per chiacchierare e rilassarsi. Il MuseumsQuartier è uno spazio vitale, uno spazio creativo e uno spazio artistico. Grazie al gran numero di persone che si incontrano al MuseumsQuartier, vi regna un’atmosfera cosmopolita e creativa. Vi invito a visitare con gli amici e la famiglia questo distretto culturale unico nel suo genere e ad andare alla scoperta della sua poliedrica offerta”
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INFO : www.austria.info;
Credits: ©Alexander Eugen Koller, ©Romar Ferry Warda, ©Udo Titz, ©Eva Ellersdorfer-Meissnerova