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Ne ha trovate 10 così, perfette, in una buca. Era un deposito di valori di 3mila anni fa. A cosa servivano davvero. Lame e decorazioni



di redazione
Stile arte è un quotidiano di cultura, arte e archeologia fondato nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz

Dieci asce di bronzo di circa 3mila anni fa sono state trovate, con l’uso del metal detector, in una buca scavata anticamente per nascondere questo autentico tesoro. Il valore di questi oggetti era infatti notevole e non sono pochi i casi, in Europa, del ritrovamento di depositi antichi di utensili di bronzo nascosti e dimenticati dai nostri antenati. Dimenticati, è evidente, per la morte di chi li aveva nascosti.

La presenza, nei depositi ricavati di terreno, di altri lacerti di bronzo induce proprio ad ipotizzare che queste fossero forme di accumulo e di risparmio economico attraverso un metallo che doveva avere, a quel tempo, un valore intrinseco non trascurabile. Il risparmio avveniva pertanto anche attraverso questi accumuli. Altri depositi simili si ipotizza che fossero frutto di donazioni da parte di fedeli alle divinità del bosco e delle acque. I materiali potevano poi essere recuperati e venduti per essere utilizzati o fusi in nuove forme, per sostenere le spese del santuario.

Le 10 asce decorate, portate alla luce vicino al villaggio agricolo di Shalford, nell’Essex, in Inghilterra, fanno parte di un deposito di 23 pezzi bronzo segnalato dall’apparecchiatura elettronica. Le asce sono in perfette condizioni. La fusione deve essere avvenuta in un laboratorio artigianale altamente specializzato. Una rapida pulitura ha permesso di evidenziare una superficie ad alta densità di materiale – il bronzo è una legna di rame e stagno – dotata persino di riflessi.

“Di solito i metalli dell’Età del Bronzo possono diventare friabili, ma questi conservano ancora un po’ di splendore dopo migliaia di anni nel terreno”, ha detto alla Bbc l’ufficiale di collegamento Lori Rogerson, che ha preso in carico il tesoro per studiarlo.

Gli utensili, come dicevamo, sono stati portati alla luce con altri pezzi di bronzo tra i quali un lacerto di spada e blocchi di bronzo fuso in “lingotti a ciambella” (nelle foto, qui sotto).

A cosa servivano queste asce?

Avevano probabilmente un uso misto. Da un lato venivano utilizzate per tagliare il legname, ma fungevano anche – certamente – da strumento di difesa personale specie quando erano di dimensioni medio piccole come quelle trovate nell’Essex. Gli elementi decorativi – per quanto finalizzati a costituire un “fine corsa” anticipato, per la lama, per facilitarne il recupero dopo il colpo – lasciano intendere che esse potessero essere anche esibite come uno status symbol. Non possiamo dimenticare che, nel tempo, l’unione di un’ascia e di una lancia avrebbe prodotto l’alabarda. Il metallo aveva anche un valore intrinseco e poteva essere rifuso.

I materiali di questo deposito potranno essere acquisiti da un museo della zona. Indagini di laboratorio potrebbero permettere di scoprire anche l’area da cui fu estratto il rame e il luogo di lavorazione. Non dobbiamo dimenticare, infatti, che esistevano, anche a quell’epoca, commerci a vasto raggio.

FONTE IMMAGINE, SERVIZIO MUSEO COLCHESTER E IPSWICH