Nft cosa sono e perchè valgono milioni di euro. Come produrre cryptoart, come comprarla a poco

Una guida per artisti, per collezionisti e per tutti, Un viaggio nei Non Fungible Tokens. Opere d'arte digitale partite da zero che oggi battono i record d'asta. Una nuova tendenza che proviamo ad analizzare.

di Federico Bernardelli Curuz

Immagine: cryptokitties.co

[U]na figurina in pixelart venduta online a 762mila euro, un fortunato gattino digitale scambiato alla cifra di 200mila dollari, un disegno del misterioso artista britannico Banksy, – acquistato a 96mila dollari e poi bruciato a Brooklyn in diretta da un gruppo di appassionati di arte e tecnologia – trasformato in NFT, ovvero “non fungible token”, e rivenduto a 400mila dollari. Sono immagini o video o gif uniche. Vendute come opere singole, non replicabili.
Pensiamo all’arte tradizionale. La Gioconda è una. E solo quella ha valore. Le copie o le fotografie della Gioconda non hanno mercato. Così avviene per l’arte digitale. Hanno valore le opere digitali vidimate. Le altre copie dello stesso “fotogramma” non ne hanno.

Recentemente l’Ermitage ha messo all’asta alcune immagini di opere d’arte, che recano la firma del direttore del museo stesso. In quel caso la fotografia più la firma del funzionario tecnico costituiscono l’unicum, che è poi stato sottoposto a procedura di registrazione.

Cryptopunks in pixelart. larvalabs.com/cryptopunks

 

Crypto art? Cos’è? Fermi, facciamo un passo indietro. Per dare un senso a tutto questo è necessario capire cosa sono gli Nft, perché sono sulla bocca di tutti, e perché potrebbero rappresentare (chissà) il futuro dell’arte.

Cryptoarte venduta a 70milioni di dollari da Christie’s

La composizione dell’artista Beeple, è diventata nel marzo 2021 , la terza opera di un artista vivente più costosa al mondo. L’illustratore 41enne del Wisconsin – autore del collage di circa 5mila immagini dal titolo “Everydays: The First 5,000 Days” – è “battuto” solamente da David Hockney (90.3 milioni di dollari per un

Un’occhiata agli Nft in vendita in questo momento:
Su Binance, cliccando questo link referral, https://www.binance.com/it/register?ref=CBPKRNIC otterrai uno sconto del 5% per sempre sui tassi di commissione per le operazioni di trading o investimento su Binancedipinto venduto nel 2018) e da  Jeff Koons (stainless-steel Rabbit, scultura del 2019). Leggi l’articolo qui

Cosa sono gli NFT?

La sigla NFT sta per Non Fungible Tokens, ovvero Tokens Non Fungibili.

 

Proviamo a renderla il più semplice possibile.

Un Nft è un po’ come un’opera d’arte – La Gioconda, quella autentica che sta al Louvre – o un oggetto da collezione, una figurina. Raro, unico, indivisibile. Non può essere paragonato quindi a una banconota da 10 euro  o a una moneta d’oro, beni fungibili per antonomasia. Beni quest’ che se scambiati con loro stessi hanno lo stesso valore. La banconota, infatti, non ha un valore intrinseco – tutte le banconote da 10 euro valgono…be’ 10 euro allo stesso modo -, così come una moneta d’oro non è diversa dall’altra. Gli NFT sono invece beni Non Fungibili, ovvero irreplicabili tanto quanto, ad esempio le case o proprio le opere d’arte. E cosa garantisce questa unicità che assimila un Nft alla vera Gioconda, quella del Louvre?

E’ la blockchain – ovvero un registro digitale le cui voci sono raggruppate in “blocchi”, concatenati in ordine cronologico, e la cui integrità è garantita dall’uso della crittografia – a regolare l’esclusività del prodotto.  E’, per dirla con il linguaggio tradizionale dell’arte, un certificato di proprietà e di autenticità dell’opera. Gli Nft vengono infatti inseriti all’interno della blockchain, che tiene traccia di qualsiasi movimento in maniera incontrovertibile. Per capirci sulla blockchain si sviluppano Bitcoin e le altre cryptovalute, che proprio attraverso questo sistema di “tracciamento” ottengono un valore – al di là della volatilità dei prezzi – e una credibilità di mercato.

Questi beni o asset esistono sotto forma di token e rappresentano una sorta di digitalizzazione di ciò che può essere concepito dall’uomo e tradotto in formato digitale appunto. Quindi gif, musica, video, app, videogiochi programmi… opere d’arte… Complicati codici crittografici non intercambiabili rendono così il prodotto garantito – una sorta di sigillo di garanzia – ed è questo che ne determina il valore commerciale . Tutto – dalla creazione, ad ogni transazione – viene tracciata ed è sempre verificabile attraverso la blockchain.

Le categorie sono le più disparate: Arte, applicazioni, gaming, sport, e collectible. Gli Ntf stanno diventando un vero fenomeno in grado di abbracciare più interessi. Ma è proprio nel campo dell’arte che gli Nft stanno trovando l’applicazione più redditizia ed in maggiore espansione

BANKSY diventa NFT. L’opera, intitolata Morons (White) acquistata per 96 mila dollari, è stata bruciata in diretta sulla pagina Twitter Burnt Banksy e trasformata in NFT. L’opera digitale è quindi stata rivenduta a 400mila dollari

Le origini

Tutto è iniziato con i Cryptopunks, diecimila personaggi unici (lanciati nel 2017), generati da un algoritmo e registrati all’intendo della blockchian Ethereum. Sono faccine pixelate, ciascuna diversa dall’altra, sviluppate da Matt Hall and John Watkinson, at American Game Studio Larva Labs.
Sono i primi esempi di Nft. Originariamente venivano distribuiti gratuitamente ma oggi  i prezzi per queste “opere” sono già alle stelle. Cifre che, in alcuni casi, raggiungono i  2milioni di euro per uno solo di questi personaggi. Ma ce ne sono altre, di opere, in crescita economica.

Immagine: larvalabs.com/cryptopunks/details/4044

La popolarità è stata raggiunta con giochi blockchain popolari come CryptoKitties, NFT utilizzato ancora una volta sulla blockchain di Ethereum. Ecco qui ritroviamo i nostri famosi gattini, di cui parlavamo all’inizio. Il gioco consisteva nel creare il proprio gattino con caratteristiche uniche. Ebbene uno dei gattini in questione, nel 2018 è stato venuto alla cifra di 172mila dollari ed ora ha una stima che raggiunge i 999mila dollari. Non ci credete? Ecco il link, vedere per credere: cryptokitties.co

La prima Cryptoart all’asta? Proprio in queste ore l’artista digitale statunitense-americano Beeple è in trepidazione in attesa di capire se il suo lavoro “Everydays. The first 5000 days” –  considerata la prima opera d’arte NFT ad essere elencata in una delle principali case d’asta di Christie’s – sfonderà  i dieci milioni di euro. L’asta si chiude l’11 marzo. Ecco il link per accedere all’asta: onlineonly.christies.com

 

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E quindi? Cosa possiamo ricavare noi da tutto questo?

Dipende dalla prospettiva dalla quale ci poniamo. Se siamo artisti o potenziali acquirenti

 

Per artisti: ecco come creare e vendere i propri Nft

Come creare e vendere un proprio Nft.  niftygateway.com/become-creator attraverso questo link potrai creare e vendere i tuoi nfties. Ma come si creano? E’ molto facile ed è alla portata di tutti.

Non serve, infatti essere programmatori. La procedura? Rapidissima.
Servità un wallet, un portafoglio, che dovrà contenere la nostra opera (garantendone l’autenticità e quindi il valore commerciale). Per questo puoi provare metamask.io. Pubblicare nft è gratuito ma servirà, per poter avere verificare e validare le transazioni avremo bisogno di una quantità di Ethereum (0,1 pari a 155 euro circa). Attivato l’account sarà possibile creare il nostro nft. Consigliamo di provare opensea.io, un marketplace per nft che permette di creare una nuova collezione tutta per te. Una volta registrati e dopo aver collegato il wallet possiamo creare il primo token.
Si puo partire con il nostro primo Nft. Immagini, gif, video. Tutto può essere trasformato in nft. Possiamo anche direttamente metterlo in vendita tramite asta o con prezzo fisso. Costi? Per mettere in vendita le opere open sea richiede un unico versamento di circa 50/60 dollari. Dopo di che potremo caricare tutti gli nft che vogliamo

Su piattaforme come questa, Superrare.co, è possibile trovare la cyberart di punta in vendita in questo istante

Dove acquistare gli Nft?

Esistono molti siti che oggi offono la possibiltà di acquistare le opere di CryptoArt. Realtà quali superrare.co, oppure niftygateway.com rappresentano la Christie’s o la Sotheby’s della Cryptoarte. Qui infatti vengono trovate le opere più esclusive.
NOTA PER GLI ARTISTI: è possibile proporre le proprie creazioni a queste realtà, ma non sarà facile riuscire ad ottenere il pass. Le misure, infatti, sono molto restrittive, per garantire l’esclusività delle opere messe in vendita attraverso questi canali

 

Diritto d’autore praticamente eterno

Un altro aspetto interessantissimo e da prendere in considerazione quando si parla di Nft è il fatto che, proprio per effetto della blockchain, mezzo attraverso il quale viaggia il flusso delle nostre opere sd’arte, il diritto d’autore non solo sarà garantito dai codici, ma ad ogni transazione, anche a distanza di decenni, ad ogni nuovo acquisto di ogni singola opera, l’artista riceverà in automatico il diritto d’autore stabilito all’origine. Se ad esempio impostiamo un diritto d’autore al 20% e il nostro primo nft viene venduto a 100 euro, il sistema ci farà trovare nel wallet i 20 euro di diritti. Se questa opera, nel tempo assume valore crescente e il proprietario decidesse di venderla, mettiamo, a 1 milione di euro, ecco che noi, ovunque siamo ed anche inconsapevolmente, ci ritroveremmo nel nostro portafogli virtuale 200mila euro. Non male, che dite?

 

Un’occhiata agli Nft in vendita in questo momento:
Su Binance, cliccando questo link referral, https://www.binance.com/it/register?ref=CBPKRNIC otterrai uno sconto del 5% per sempre sui tassi di commissione per le operazioni di trading o investimento su Binancedipinto venduto nel 2018) e da  Jeff Koons (stainless-steel Rabbit, scultura del 2019). Leggi l’articolo qui

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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa