Nuove frontiere. Il teatro olografico dello Studio Tangram. Così cambiano arte, spettacolo e comunicazione

Così queste due figure, a grandezza reale, non solo possono muoversi, parlare, ballare, cantare in un teatro vero e proprio o in un cortile o in una piazza o in una sala ma colloquiare con persone in carne ed ossa. O cantare con loro. E l'effetto è strabiliante. Il lavoro d'avanguardia portato nel reale dall'équipe italiana, che opera a Mariano Comense

I prodotti olografici non permettono solo di ottenere riproduzioni reali e tridimensionali di una persona o di un oggetto, ma anche di dilatare i limiti imposti da tempo e spazio e dalla realtà stessa. L’olografia – in piccolo, ne vediamo una qui sopra – consente, ad esempio, di ricreare personaggi del passato o disegnare contesti immaginari. E non solo in un video o su un display. (Effetto, di per sé, già prodigioso). Ma nella grandezza voluta e nel contesto della realtà. Così queste due figure, a grandezza reale, non solo possono muoversi, parlare, ballare, cantare in un teatro vero e proprio o in un cortile o in una piazza o in una casa  ma colloquiare con persone in carne ed ossa. O cantare con loro. E l’effetto è strabiliante. A questo lavora, da anni, lo Studio Tangram di Mariano Comense, in provincia di Como. In un precedente articolo abbiamo analizzato le opere di Resurrezione digitale prodotte dallo studio lombardo. Ora cerchiamo di spiegare cos’è il teatro olografico.
Accanto alla pubblicità innovativa e alla realizzazione di ologrammi 3D di Proiezioni olografiche e ologrammi per fiere – lo Studio Tangram progetta e allestisce musei, crea ologrammi per musei e per eventi.
La svolta è costituita dal teatro olografico, grazie al quale possono prendere vita rappresentazioni reali o di fantasia, attuali o storiche, registrate o create digitalmente. L’ologramma riesce, infatti, ad abbattere le barriere del dove e del quando, portando sul palco personaggi distanti anche centinaia di chilometri dal punto in cui si materializzano come ologrammi, oppure personaggi che appartengono ad epoche passate.

Gli ologrammi 3D sono utilizzati in tanti ambiti dell’intrattenimento, della cultura e della comunicazione. In particolare vengono usati quando si vuole ricreare un contesto o una situazione che, da una parte, arricchisca un evento e, dall’altra, renda unica e ricca l’esperienza del pubblico: gli allestimenti museali, le convention, gli spettacoli, la pubblicità, rappresentano situazioni in cui con sempre maggior frequenza si fa ricorso agli ologrammi 3D.
La varietà di situazioni in cui questa rappresentazione, può essere proiettata è davvero interessante. Grazie agli ologrammi 3D è possibile sviluppare performance teatrali o di magia prodigiose, integrando effetti speciali alla registrazione olografica, ma anche far interagire figure o “personaggi olografici” registrati, in diretta con le figure reali presenti su un palco.
Il teatro olografico: musica e teatro

Cosa può fare esattamente un teatro olografico? Quali potenzialità può esprimere? “Noi di studio Tangram abbiamo messo a punto il teatro olografico IceMagic, grazie al quale è possibile creare l’illusione di figure interattive tridimensionali sia su spazi ridotti sia su ampi palchi.- dicono i responsabili dello Studio Tangram – Il teatro si può utilizzare per spettacoli temporanei, ma può anche diventare un’installazione permanente. La proiezione olografica consente, ad esempio, di far rivivere sul palco le performance di cantanti ormai scomparsi. Come Studio Tangram abbiamo realizzato diversi spettacoli di questo tipo, come Sincerely Oscar, il musical andato in scena a Broadway in cui Doreen Taylor si è esibita con Azudi Onyejekwe e l’ologramma del compositore, scomparso, Oscar Hammerstein”.
Le potenzialità degli eventi olografici sono molteplici: al cantante olografico può essere affiancata una band reale che può duettare con altri artisti in carne e ossa sul palco, come è successo durante il Coachella Festival, dove l’ologramma 3D di Tupac si è esibito sul palco con artisti in carne e ossa, in un mix di live e proiezione olografica.
E ancora, durante il Festival della Robotica, sul palco del Teatro Verdi di Pisa gli ologrammi di Andrea Bocelli e della moglie Veronica hanno dialogato con quello di Giacomo Puccini: il teatro olografico ha reso possibile materializzare un dialogo altrimenti impossibile. L’effetto sorpresa è giunto al massimo quando sul palco del Teatro Andrea e Veronica in carne e ossa hanno iniziato a dialogare con i loro ologrammi, in un gioco tra realtà e finzione che ha entusiasmato il pubblico in sala.
Quando spazio e tempo non rappresentano più un limite, la rappresentazione si arricchisce di possibilità praticamente infinite.
Eventi e formazione
La stessa tecnologia può essere utilizzata per far dialogare l’ologramma di un testimonial con una platea accorsa per partecipare a una convention. O ancora per creare effetti di sorpresa come quelli messi a punto duranta la convention Youniverse Medtronic di Milano, un momento di incontro e confronto internazionale sui temi della produzione, assistenza, ricerca e sviluppo di prodotti medicali.
Per comunicare la tensione verso il futuro e la propensione all’innovazione tecnologica, è stato messo in scena uno spettacolo ricco di effetti speciali. Gli spettatori presenti in sala hanno potuto ammirare le evoluzioni di un ballerino reale che si sono alternate con quelle della sua immagine olografica integrata con giochi di luce e smaterializzazioni. Nello spettacolo olografico l’ologramma diventa parte del cast e ne amplia i percorsi narrativi, aprendo possibilità sino ad oggi mai considerate.

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Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz