Sono partite l’8 marzo le attività di restauro della piroga di Longola, villaggio protostorico perifluviale nel comune di Poggiomarino, nell’ambito di un accordo tra il Parco Archeologico di Pompei, il Centro MUSA (Musei delle Scienze Agrarie) e il Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, finalizzato al progetto di valorizzazione e conservazione dei reperti lignei e della piroga provenienti dal sito di Longola. Lo ha reso noto il Parco archeologico di Pompei.
L’accordo prevede anche l’allestimento museografico dei reperti del sito presso le Sale Stuccate del Piano Nobile della Reggia di Portici, in corso di restauro architettonico e destinate all’allestimento degli spazi espositivi definitivi del MUSA.
La piroga di Longola si configura come reperto di notevole interesse, così come gli altri numerosi reperti lignei recuperati dal sito, in quanto l’acqua che ha sempre caratterizzato la vita del villaggio, ha consentito la straordinaria conservazione di questi materiali deperibili delle abitazioni e delle infrastrutture, costituendo un eccezionale dossier per indagini dendrocronologiche, archeobotaniche e archeozoologiche.
Il complesso lavoro di restauro della piroga, a cura di restauratori specializzati nel restauro del legno, durerà circa un anno.
Longola è un’area archeologica situata a Poggiomarino, nella città metropolitana di Napoli, nella valle del Sarno, ad est del Vesuvio. Gli scavi hanno messo alla luce un villaggio dell’età del bronzo, costruito su degli isolotti artificiali affiancati da canali navigabili in un’area paludosa. L’ambiente anaerobico ha permesso agli archeologi di ritrovare l’intera struttura degli isolotti e alcune piroghe in legno in un ottimo stato di conservazione.
Dal febbraio 2018, il Parco Archeo-Fluviale di Longola è visitabile. Ospita anche una ricostruzione di alcune capanne protostoriche del villaggio protostorico della popolazione dei Sarrasti.