Ora dagli scavi delle via Appia a Roma. Lucerna romana e altre piccole meraviglie dal quartiere degli spiriti. Breve video

Splendidi materiali, tante tipologie di “case dell’Aldilà”. Le immagini dello scavo in corso sulla via Appia ci fanno immaginare una sorta di caotica e meravigliosa città degli spiriti, una realtà multiforme che doveva meravigliare e incutere timore al passante.

Roma era presidiata dagli spiriti, dall’esterno, lungo le strade che avrebbero condotto alla porta della città. E questi corpi e queste anime abitavano in luoghi monumentali o in colombari o in minuscoli edifici che si sovrapponevano. Ognuno voleva essere presente, pur in modo postumo, con la propria individuale interpretazione del mondo e della morte. Portando con sé un lembo d’amore.

Cos’hanno trovato, oggi ?

“Nuove scoperte sullo scavo di via Appia Antica 39 – annunciano oggi sui social gli archeologi – I lavori proseguono e il team sta riportando alla luce nuovi reperti che svelano storie e aspetti particolari della cultura funeraria romana. Su una lucerna è impresso il nome del suo fabbricante L. Fabricius Masculus, artigiano attivo nella prima metà del II secolo d.C.”

L’elemento decorativo, probabilmente appartenente a un sarcofago. Foto Via Appia antica 39

“Un elegante motivo vegetale in marmo decorava probabilmente un sarcofago di grandi dimensioni, come sembra suggerire la porzione ancora conservata della sua vasca. – proseguono studenti e archeologi dell’Università di Ferrara – Infine, un altro elemento marmoreo con un foro al centro sembra testimoniare un aspetto centrale del rituale funerario romano: la libagione. Il foro serviva per immettere cibo e bevande all’interno della sepoltura, cioè a nutrire simbolicamente il defunto”. Il condotto per le offerte al defunto, in latino si chiamava infundibulum, cioè infusore. Le immagini nel breve video.
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Redazione
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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa