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Ora nuova discesa e altri tesori recuperati dal pozzo delle meraviglie di Orvieto che lo scorso anno ha restituito 300 maioliche medievali


300 ceramiche medievali – soprattutto splendide brocche di maiolica policroma – recuperate lo scorso anno, altre a partire da queste ore, poco dopo l’apertura del cantiere archeologico.

“Dopo la non facile rimozione della grande macina, ecco che “il pozzo delle meraviglie” comincia a restituirci i suoi tesori… – affermano i membri di Asso-Archeologia Subacquea Speleologia Organizzazione – Lieti di collaborare con la associazione Campo della Fiera, l’università di Foggia e il Prof. Danilo Leone in questo scavo appassionante che non mancherà di sorprenderci. Ceramiche periodo medievale. Convento medievale San Pietro in Vetere. Sarà un mese di agosto pieno di sorprese”.

Tutto si svolge nell’area del pozzo medievale, ricco di sovrapposte testimonianze, del Campo della Fiera, un sito archeologico che si trova alla base della rupe di Orvieto, dove sono stati trovati, negli anni, reperti che risalgono all’eta etrusca, romana e medievale. La parte più cospicua dei ritrovamenti risale all’età etrusca. Il ritrovamento di templi, edifici, strade e fontane, ha permesso di studiare approfonditamente l’area di questo monumentale insediamento che dovrebbe corrispondere al Fanum Voltumnae, ovvero al luogo religioso federale della dodecapoli etrusca. Un punto cruciale di convergenza politica e culturale delle popolazioni etrusche che, come sappiamo, presentavano forme autonome di governo ma un patto federativo con i vicini appartenenti allo stesso popolo.

L’area fu poi frequentata in epoca romana, come dimostrano i resti di un edificio termale e di un residenza di età augustea, mentre al Medioevo risalgono i resti della chiesa di San Pietro in Vetere, che venne edificata sopra un’area sacra del santuario etrusco. L’edificio cristiano fu costruito a partire dal IV secolo – a questo periodo si riferisce un primo pavimento, restaurato nel VI e VI secolo – com’è testimoniato da un secondo pavimento a mosaico e infine nel XII secolo, quando il luogo di culto venne ricostruito e successivamente abbandonato.