Figlia di un birraio, moglie di un collega pittore, Judith Jans Leyster (1609-1660), olandese, ha cantato le gioie della famiglia e delle vita, lavorando soprattutto, pertanto, su interni, con una pittura tematicamente serena, tra ritratti, scenette di genere e nature morte. L'artista olandese ha operato con assiduità nel periodo compreso tra il 1629 e il 1635, cioè fino al matrimonio, celebrato l'anno successivo con Leyster Jan Miense Molenaer, un pittore che produceva ritratti e scene di genere
Leggi tutto Judith Leyster, la pittrice della stella di piombo che finì nel mare dell'oblioA Palazzo Sarcinelli, Conegliano (Tv), dal 20 febbraio al 5 giugno 2016, la prima mostra interamente dedicata ai Vivarini, la famiglia di artisti veneziani, che tra il Quattrocento e il Cinquecento a Venezia si contende il primato con la celebre bottega del Bellini.
Leggi tutto Anticipazioni| I Vivarini. Lo splendore della pittura tra Gotico e RinascimentoA Palazzo Sarcinelli, Conegliano (Tv), dal 20 febbraio al 5 giugno 2016, la prima mostra interamente dedicata ai Vivarini, la famiglia di artisti veneziani, che tra il Quattrocento e il Cinquecento a Venezia si contende il primato con la celebre bottega del Bellini.
Leggi tutto Anticipazioni| I Vivarini. Lo splendore della pittura tra Gotico e RinascimentoE' reale - e osservando la sua pittura estremamente sintetica sembrerebbe un aspetto leggendario della sua attività - la necessità che Matisse aveva di lavorare con modelle e modelli per la propria attività pittorica. Anzi. Possiamo dire che egli era più assillante e noioso, nei tempi di posa e nello scrupolo che egli poneva a "guardare dal vero", di un autentico ritrattista. Eppure se osserviamo le immagini che egli ricava dai soggetti notiamo una semplificazione estrema all'interno della quale il principio di individualità del modello stesso si perde nell'universalità. Eppure Matisse non poteva rinunciare a questo contatto
Leggi tutto Filmato autentico. Matisse ritrae dal vero. Ma perchè aveva bisogno di modelle?Fu garzone di Michelangelo Merisi e, da bambino, aveva posato per il più scandaloso di tutti i quadri dipinti dal maestro. Poi, Cecco del Caravaggio divenne a sua volta artista di vaglia, allievo prediletto del grande lombardo. Prima di scomparire nel nulla, forse a Napoli, la città dalla quale il suo maestro era ripartito per raggiungere Roma, in quello che sarenne stato il viaggio della morte
Leggi tutto Il bergamasco Cecco del Caravaggio. Storia e pittura del garzone di MerisiLA MOSTRA | A Palazzo Strozzi, Firenze, la rassegna propone una suggestiva riflessione sul rapporto tra arte e sacro attraverso i capolavori di celebri artisti italiani e internazionali, tra cui: Domenico Morelli, Gaetano Previati, Felice Casorati, Lorenzo Viani, Gino Severini, Renato Guttuso, Lucio Fontana, Emilio Vedova, Vincent van Gogh, Jean-François Millet, Edvard Munch, Pablo Picasso, Max Ernst, Georges Rouault, Henri Matisse
Leggi tutto Mostra | Bellezza divina tra Van Gogh, Chagall e FontanaDapprincipio , i re Magi erano effigiati tutti e tre con la pelle bianca. A partire dal XII secolo, però, furono “delegati” a rappresentare le tre parti del mondo allora conosciute, venute a rendere omaggio al Bambino. Fu così che Giovanni Hildesheim nella sua Historia trium regum (scritta tra il 1338 e il 1375) “scurì” uno dei sapienti, Gaspare, facendone “l’Etiope nero”. Una “deviazione” eccezionale rispetto alla regola, in quanto il nero era considerato il “colore del demonio”
Leggi tutto Una svolta. Nel 1338 si rappresentò per la prima volta il Re Mago neroTra tutte le trasformazioni del paesaggio, la neve è la più repentina e meravigliosa: essa agisce su un paesaggio modificandone profondamente la consistenza e la luminosità, raccoglie e riflette la luce dal basso verso le superfici ammorbidendo le ombre ed i contrasti. Per un pittore come Sisley, così affascinato dalle variazioni cromatiche della luce al tramonto o, al contrario, dal grigiore imposto dalle spesse coltri di nubi da neve, il fenomeno metereologico ha rappresentato, in più di una circostanza, l’occasione di realizzare vedute innevate molto differenti tra loro.
Leggi tutto La neve in Sisley. Amò colori saturi per rendere i contrasti tra luce e candore. L'analisiNato in terre gonzaghesche, Gianni Signorini ha una predilezione - fortemente ricambiata dal mezzo espressivo - per l'assetto disegnativo. Pare che l'aura di Mantegna, con la nettezza delle sue superfici scultoree, rimanga nel patrimonio genetico dell'artista mantovano contemporaneo. L'espressione diviene forte propensione ai volumi, proprio cone nell'allievo dello Squarcione, che passò la propria infanzia e l'adolescenza a ritrarre volti edi antichi romani che il capo bottega padovano collezionava e utilizzava per studio. E anche quando, con matite morbide, egli realizza il set della natura morta, rimane nei frutti o nelle suppellettili qualcosa di glorioso, come se fosse stato scolpito mentalmente nel marmo di Carrara, trasformato in una scultura e reso sul foglio conparticolare efficacia
Leggi tutto Gianni Signorini, un omaggio mantegnesco all'invernoLa impugna Gesù Bambino, in braccio alla mamma. La mostra l'imperatore Carlo V, ritratto da Dürer. La melagrana è un frutto mitico, considerato sempre con connotazioni positive, che si sono stratifiate, con il passare dei millenni. Originariamente il malum punicum, così chiamato dai romani perchè giungeva dalle coste settentrionali dell'Africa, era utilizzata come frutto terapeutico, che avrebbe favorito la maternità. Essa appare collegato a Giunone e a Proserpina. E' il frutto in grado di ridare la vita anche al di là delle morte. Per questo, in molte culture, esso è raffigurato in collegamento con i sepolcri.
Leggi tutto Il Bambino con la Melagrana porta gioia nel tuo 2016