Pixel e suoni, come nuovi mosaici transitori. Opera audiovisiva sinestetica a Ravenna

Grandi, medie e piccole tessere digitali, affiancate una accanto all’altra, vanno a comporre una superficie musiva in continuo mutamento, che si propone come manifesto multimediale pronto a denunciare i costanti errori e glitch causati dalla nostra società

Nelle scorse ore, il MAR – Museo d’Arte della Città di Ravenna, ha ospitato il collettivo artistico torinese Spime.im che si è esibito in una performance audiovisiva dal titolo ZERO. Lo show si propone come evento inaugurale della VII Biennale di Mosaico Contemporaneo e come perfetto esempio di mosaico digitale.

Come tessere di un grande mosaico, i pixel e le immagini in movimento selezionate e rielaborate dal collettivo torinese Spime.im ci trasportano in uno spazio e in un tempo che corrispondono al qui e ora. ZERO è un’opera audiovisiva sinestetica che, con la sua sonorità irruente e distorta, e con i suoi visual frenetici e provocatori, schiaffa in faccia allo spettatore la cruda realtà contemporanea di un mondo afflitto da problemi ai quali l’essere umano è chiamato a porre rimedio. Grandi, medie e piccole tessere digitali, affiancate una accanto all’altra, vanno a comporre una superficie musiva in continuo mutamento, che si propone come manifesto multimediale pronto a denunciare i costanti errori e glitch causati dalla nostra società. Qui, ancora una volta, vediamo il mosaico per quello che è: non solo una pura tecnica, ma un modo per pensare la realtà come una e molteplice, dove il tutto è composto dalle singole parti. Tuttavia, il titolo della performance ci offre anche l’opportunità di un nuovo inizio, di resuscitare dalle proprie ceneri, di ripartire dai propri sbagli e di ricominciare da ZERO.

Progetto realizzato nell’ambito del PROGRAMMA POR FESR Emilia Romagna 2014/2020 – Asse 6 – Azione 2.3.1. “Città attrattive e partecipate”.

Spime.im (Davide Tomat, Gabriele Ottino, Marco Casolati, Matteo Marson) è un collettivo artistico che ha lo scopo di indagare, attraverso progetti transmediali, le estetiche e i linguaggi derivati dall’affermarsi della realtà digitale. Spime.im usa la tecnologia, l’arte tridimensionale e la musica elettronica per tessere esperienze audio- video immersive, che esplorano i confini dell’identità, della corporeità e della percezione, in un mondo in cui il nostro doppelgänger virtuale assume una posizione sempre più intensa, protagonista e totalizzante. spime.im

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Maurizio Bernardelli Curuz
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