ANTICA ROMA – Impero romano. 10 agosto 2024. Nei giorni scorsi si è conclusa la terza campagna di scavi condotta dall’Università di Parma nel sito archeologico della villa romana di Fiumana, situato a Predappio, in Emilia Romagna.
La cittadina è nota per aver dato i natali a Benito Mussolini, ma pochi ne conoscono la storia antica, legata a presenze romane cospicue.
I lavori appena conclusi, diretti da Riccardo Villicich, docente di Metodologia della ricerca archeologica presso il Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali, hanno portato alla luce un complesso di grande rilevanza, confermando le informazioni acquisite nei primi due anni di scavi.
Evoluzione delle conoscenze sul sito
Fino allo scorso anno, il sito era conosciuto principalmente per una villa urbano-rustica di epoca augustea, nota per la sua ricchezza e prestigio, come testimoniato dagli arredi marmorei rinvenuti nell’estate del 2023.
Tale villa è attribuita a un membro dell’alta aristocrazia di Forum Livi. Successivamente, in età tardo antica, si sviluppò un grande complesso, articolato in diversi padiglioni su un’ampia superficie. Durante la scorsa campagna di scavi, fu individuato uno di questi padiglioni, denominato “Quadrifoglio di pietra”, che però fu esplorato solo parzialmente.
Riscrittura della storia del sito
La campagna di scavi di quest’anno, durata un mese e mezzo, ha permesso di riscrivere la storia del sito. È stato avviato lo scavo estensivo del secondo padiglione della villa tardo antica, situato circa 120 metri a est del “Quadrifoglio di pietra”.
In questo padiglione, in precedenti ricerche, era stato identificato un grande complesso termale. Un ritrovamento significativo è stato quello di un borsellino contenente circa trenta monete, probabilmente smarrito da un operaio durante la costruzione del padiglione termale. Le ultime monete risalgono al regno dell’imperatore Valentiniano III (425-455 d.C.), collocando con certezza la fase costruttiva della villa nel periodo placidiano, quando Ravenna era la capitale dell’Impero romano d’Occidente.
L’imponenza e la ricchezza dei materiali utilizzati per i due padiglioni sinora esplorati, così come le innovative soluzioni architettoniche adottate, suggeriscono che la villa fosse commissionata da un esponente di altissimo livello, probabilmente legato alla corte di Ravenna.
Scoperte multistratificate e unicità del sito
Le ricerche del 2024 hanno anche rivelato una sorprendente stratificazione di fasi precedenti, con strutture murarie, vasche e pavimenti appartenenti a due complessi termali più antichi, rispettivamente di età augustea e medio imperiale. La scoperta più interessante riguarda però l’età repubblicana: il rinvenimento di un basamento composto da grandi blocchi lapidei potrebbe indicare una frequentazione del sito già in epoca repubblicana, forse legata alla presenza di acque termali. La presenza di tre complessi termali sovrapposti nello stesso luogo sembra confermare questa ipotesi.
Collaborazione interdisciplinare e coinvolgimento educativo
Il progetto di scavo della Villa romana di Fiumana vede la collaborazione di tre Dipartimenti dell’Università di Parma: il Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali, il Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale, e il Dipartimento di Scienze Matematiche, Fisiche e Informatiche. Tra i partecipanti al progetto, Alessandro Chelli ha curato lo studio geomorfologico del sito e le prospezioni geofisiche, mentre Danilo Bersani, Luciana Mantovani e Laura Fornasini hanno condotto importanti analisi di laboratorio sui materiali ceramici e lapidei.
Un progetto didattico di successo
L’équipe di scavo, coordinata sul campo da Marco Gregori, Emanuela Gardini e Luciana Saviane, ha coinvolto una ventina di studenti universitari delle Università di Parma, Bologna e Bari, insieme a studenti delle scuole superiori di Parma, Mantova e Scandiano, partecipanti al progetto di orientamento PCTO “Uno scavo per tutti”, giunto al terzo anno e diretto dallo stesso Villicich.
Collaborazione e risultati rilevanti
Alla base di questi importanti risultati vi è la stretta collaborazione tra l’Università di Parma, il Comune di Predappio e la Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini.