Dal 23 novembre 2024 al 5 maggio 2025, il Museo Civico Medievale di Bologna ospita la mostra “Prospettive d’Oriente”, dedicata alla preziosa collezione d’arte orientale donata da Ruth Jones in memoria del padre, il collezionista inglese Norman Jones (1903-1985). La donazione, ricevuta dal Comune di Bologna nel 2023, arricchisce in modo significativo il patrimonio artistico della città.
Un viaggio tra le culture orientali e africane
La mostra, curata da Mark Gregory D’Apuzzo, Giovanni Gamberi, Massimo Medica e Luca Villa, presenta una selezione di 47 opere tra miniature indo-islamiche, xilografie giapponesi, netsuke, tessuti e oggetti di ispirazione induista, offrendo uno spaccato delle culture asiatiche. Il nucleo espositivo include pezzi di straordinario valore come le xilografie ukiyo-e di artisti celebri quali Hokusai e Hiroshige, oltre a tessuti cinesi della dinastia Qing e oggetti devozionali buddhisti.
Un dono di grande valore culturale
La collezione completa, composta da 146 opere, riflette la passione di Norman Jones per l’arte e la storia orientale, coltivata negli anni giovanili tra Londra e Cambridge. Oltre ai pezzi esposti, la raccolta comprende una vasta documentazione fotografica, tra cui uno stereoscopio e oltre 300 stereoscopie donate nel 2008 alla Fondazione Federico Zeri.
Un’occasione per valorizzare l’arte extraeuropea
L’iniziativa, nata dalla collaborazione tra il Museo Civico Medievale e il Centro Studi d’Arte Estremo-Orientale di Bologna (CSAEO), è accompagnata da un catalogo edito da Silvana Editoriale, con saggi critici e schede dettagliate delle opere. Durante l’esposizione, i visitatori potranno partecipare a un ricco programma di eventi culturali, tra cui conferenze, visite guidate e laboratori didattici.
Informazioni utili
Mostra: Prospettive d’Oriente – La donazione Norman Jones
Luogo: Museo Civico Medievale, Via Alessandro Manzoni 4, Bologna
Date: 23 novembre 2024 – 5 maggio 2025
Orari:
- Martedì, giovedì: 10.00 – 14.00
- Mercoledì, venerdì: 14.00 – 19.00
- Sabato, domenica, festivi: 10.00 – 19.00
- Chiuso: lunedì non festivi, 25 dicembre
Ingresso: €6 (ridotto €4, giovani 19-25 anni €2, gratuito con Card Cultura)
Sito web: www.museibologna.it/medievale
Katsushika Hokusai (1760-1849)
Katsushika Hokusai è uno degli artisti giapponesi più celebri e influenti, noto soprattutto per le sue opere nell’ambito delle xilografie ukiyo-e. Nato a Edo (l’odierna Tokyo) nel 1760, Hokusai iniziò la sua carriera come apprendista incisore e successivamente come allievo di Katsukawa Shunshō, un maestro del teatro kabuki e della pittura bijin-ga (ritratti di belle donne).
Hokusai esplorò molteplici stili e temi durante la sua lunga carriera, producendo paesaggi, ritratti e scene di vita quotidiana. Tra i suoi lavori più famosi spicca la serie “Trentasei vedute del Monte Fuji” (1830-1832), che include l’iconica “La grande onda di Kanagawa”.
La sua arte riflette un forte interesse per la natura e l’armonia tra uomo e ambiente, elementi spesso accompagnati da una profonda spiritualità. Hokusai è considerato un innovatore, capace di combinare tecniche tradizionali giapponesi con influenze occidentali, come l’uso della prospettiva lineare.
Visse una vita di continuo studio e rinnovamento artistico, cambiando il suo nome d’arte più di trenta volte. Morì nel 1849, lasciando un’eredità che ha ispirato generazioni di artisti in Giappone e in tutto il mondo.
Utagawa Hiroshige (1797-1858)
Utagawa Hiroshige è un altro grande maestro delle xilografie ukiyo-e, noto principalmente per i suoi paesaggi poetici e suggestivi. Nato nel 1797 a Edo, Hiroshige entrò giovanissimo nella scuola Utagawa, dove si specializzò nella pittura e nell’incisione.
La sua opera più famosa è la serie “Cinquantaquattro stazioni della Tōkaidō” (1833-1834), che raffigura le tappe della celebre strada che collegava Edo a Kyoto. Attraverso queste stampe, Hiroshige cattura l’atmosfera mutevole delle stagioni, la bellezza della natura e la vita quotidiana del Giappone dell’epoca Edo.
Rispetto a Hokusai, Hiroshige è noto per uno stile più delicato e lirico, con una grande attenzione ai dettagli atmosferici e ai giochi di luce e colore. Le sue xilografie, come quelle della serie “Cento famose vedute di Edo”, hanno avuto un grande impatto sull’arte occidentale, ispirando il movimento impressionista e artisti come Vincent van Gogh e Claude Monet.
Hiroshige continuò a lavorare fino alla morte, avvenuta nel 1858 durante un’epidemia di colera. La sua arte rimane un simbolo della bellezza senza tempo del Giappone e un esempio di equilibrio e armonia.
Norman Jones: vita e passione per l’arte
Norman Jones (1903-1985) fu un collezionista inglese con una profonda passione per l’arte asiatica e africana, che coltivò lungo tutta la sua vita. Nato in Africa da una famiglia inglese, trascorse parte della sua giovinezza a Londra e sull’Isola di Wight. Completò i suoi studi presso il St. Catherine’s College di Cambridge, laureandosi in Letteratura Inglese. Dopo gli studi, intraprese la carriera di insegnante di scuola elementare, lavorando prevalentemente a Harrogate, nello Yorkshire.
Durante gli anni universitari, Jones sviluppò un vivo interesse per il collezionismo, un’attività che lo portò a frequentare regolarmente negozi di antiquariato a Londra, Cambridge, York e Harrogate. Col tempo, creò una collezione eclettica che comprendeva opere d’arte, tessuti, libri e fotografie, con un particolare focus su pezzi provenienti dall’Asia e dall’Africa. Questa attività era strettamente legata al suo interesse per le culture e le tradizioni extraeuropee.