I cavalli medievali da guerra sono spesso raffigurati come bestie enormi e potenti, ma in realtà molti di questi animali avevano un baricentro basso e, per gli standard dimensionali adottati nella modernità, avevano le dimensioni di un pony.
Gli animali, secondo lo studio di un team di archeologi e storici inglesi avevano, in genere, un’altezza al garrese, inferiore ai 144 centimetri. Oggi con il termine pony intendiamo un cavallo di taglia non superiore a 149 cm al garrese (con i ferri). Ciò significa che, anche per battaglie e tornei, i guerrieri utilizzavano, di fatto, pony. Perchè?
La ricerca, finanziata dall’Arts and Humanities Research Council. è stato eseguita da Carly Ameen, Helene Benkert, Malene Lauritsen, Karina Rapp, Tess Townend, Laura May Jones, Camille Mai Lan Vo Van Qui, Robert Webley, Naomi Sykes, Oliver H. Creighton e Alan Outram dell’Università di Exeter, Tamsyn Fraser dell’Università di Sheffield, Rebecca Gordon, Matilda Holmes e Will Johnson dell’Università di Leicester, Mark Maltby dell’Università di Bournemouth, Gary Paul Baker e Robert Liddiard dell’Università dell’East Anglia.
I ricercatori hanno analizzato un vasto insieme di reperti ossei equini, datati tra il 300 e il 1650 d.C., scavati in 171 siti archeologici. Probabilmente l’altezza contenuta era, per certi aspetti, commisurata all’altezza degli uomini, che era anch’essa più contenuta, rispetto ad oggi. Ma al di là dell’aspetto ergonomico, i cavalieri sceglievano i propri cavalli più per elementi comportamentali e per gli assetti che riuscivano a garantire, che per l’immagine estetica o per la falcata più lunga. Il numero di cavalli dotati di altezze al garrese superiori al metro e 60 erano numericamente limitatissimi.
Non è escluso il fatto che gli animali più alti fossero utilizzati durante le parate, proprio con il fine esclusivo di innalzare il cavaliere e di dotarlo di una cavalcatura di altezza eccezionale. Probabilmente il cavallo alto era considerato pericoloso, forse più esposto alle cadute, più difficile da montare e poteva presentare bizzarrie che gli animali più piccoli – probabilmente selezionati per la docilità, il buon carattere e la risposta sempre positiva al padrone – non manifestavano.
Lo studio, pubblicato sull’International Journal of Osteoarchaeology, mostra che l’allevamento e l’addestramento dei cavalli da guerra sono stati influenzati da una combinazione di fattori biologici e culturali, nonché dalle caratteristiche comportamentali dei cavalli stessi come il temperamento. Tuttavia, l’evidenza suggerisce che i cavalli alti 1,50-1,60 al garrese erano davvero molto rari, anche al culmine dell’organizzazione della rete di scuderie reali, durante il periodo compreso tra il XIII e XIV secolo, e che animali di queste dimensioni sarebbero stati visti come molto grandi dal popolo medievale.