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La figura di William Shakespeare è sempre stata avvolta da un’aura di vaghezza ed oscurità. Un mistero aumentato dal fatto che non era mai stato possibile, in alcun modo a trovare un filo che portasse alla sua immagine reale.Persino il più celebre tra i suoi presunti ritratti, il Flowers Portrait, è da tempo ritenuto un falso. Un quadro dimenticato per secoli nella casa di campagna dei Cobbe, una famiglia dell’alta aristocrazia inglese, ne svela le reali sembianze. Del dipinto in questione era nota solo la data di esecuzione, il 1610 – l’autore di Amleto era allora quarantaseienne -, mentre si ignorava l’identità del soggetto.
Spetta ad Alec Cobbe, membro della famiglia, il merito della scoperta: visitando una mostra intitolata Searching Shakespeare, nella quale venivano mostrati i numerosi ritratti che, per tradizione, potevano effigiare il poeta e drammaturgo. Alec, che è un restauratore d’arte, ha rilevato la straordinaria somiglianza di un altro dei presunti ritratti dello scrittore, eseguito dal pittore fiammingo Janssen.
Quadro di sua proprietà. Il successivo confronto e le ricerche condotte sulla storia e la provenienza della tela hanno avvalorato l’ipotesi, condivisa pure da Stanley Wells, considerato il massimo esperto di Shakespeare al mondo: si tratterebbe dell’unico ritratto autentico conosciuto, realizzato quando l’effigiato era ancora in vita, per il conte di Southampton, uno dei finanziatori delle opere del Bardo, e poi ripreso da Janssen.