E’ stato un 2021 proficuo sotto il profilo archeologico. Le nuove scoperte sono avvenute da parte di archeologi marini, di fronte alla costa di Cesarea, da dove hanno portato alla luce una notevole quantità di antichi manufatti preziosi, alcuni risalenti al III secolo. Lo ha annunciato nelle scorse ore la Israel Antiquities Authority specificando che i reperti provengono dai relitti di due navi che affondarono nei pressi della città costiera settentrionale, una durante il periodo romano e l’altra in epoca mamelucca.
“Le navi erano probabilmente ancorate nelle vicinanze e hanno fatto naufragio a causa di una tempesta”, dicono Jacob Sharvit e Dror Planer dell’Unità di archeologia marina della Israel Antiquities Authority. Tra i reperti più affascinati alcuni effetti personali di coloro che erano a bordo, come un anello d’oro massiccio con una gemma verde intarsiata che raffigura un giovane pastorello vestito in tunica con una pecora sulle spalle, corrispondente al simbolo cristiano del “Buon Pastore” che fu tra le prime rappresentazioni di Gesù: il che suggerisce che il proprietario dell’anello fosse un paleocristiano.
Il tesoro recuperato include centinaia di monete romane d’argento e di bronzo della metà del III secolo e una grande quantità di monete d’argento del periodo mamelucco (XIII-XVI secolo). Gli archeologi hanno anche trovato una figurina di bronzo a forma di aquila (simbolo romano), una maschera da pantomima del teatro romano, campane di bronzo usate contro gli spiriti maligni, vasi di terracotta e una grossa ancora di ferro. Scoperta anche una gemma rossa che si pensa fosse incastonata su un anello, con incisa l’immagine di una lira, conosciuta nella tradizione ebraica come “Arpa di David” e nella mitologia greca come “Lira di Apollo”.