“Il Pettorale della fanciulla di Valmontone sta rientrando in Museo – annuncia l’assessorato alla Cultura del comune laziale. Valmontone – che ha circa 15mila abitanti – appartiene alla città metropolitana di Roma Capitale, nel Lazio, e sorge su un rilievo tufaceo, lungo la via Casilina, a circa 35 chilometri dalla capitale.
Il Pettorale della Fanciulla è stato rinvenuto in una tomba in località Colle dei Lepri in occasione degli scavi preliminari ai lavori TAV. Si tratta di un manufatto del quale si conserva, in maniera frammentaria, solo una parte, e che consisteva in un ornamento di abbigliamento femminile (pettorale). Il pezzo è costituito da una fascia sagomata di cuoio traforato, riccamente decorata con sottili maglie di lamina di rame dorato e maglie di lamina d’oro.
“Grazie al contributo della Regione Lazio, Direzione Generale Cultura e Lazio Creativo – prosegue l’assessorato di Valmontone – è stato possibile realizzare un importante intervento conservativo su questo particolarissimo e prezioso reperto, proveniente da una Tomba rinvenuta in località Colle dei Lepri. Il restauro è stato condotto da Monica Pastorelli, sotto la supervisione di Maria Teresa Moroni, funzionaria archeologa di Soprintendenza.
Laddove si è reso possibile, alcuni ulteriori frammenti sono stati riposizionati sul disegno, dopo essere stati studiati ed osservati al microscopio. Il lavoro di restauro ha confermato che si tratta di una tecnica di esecuzione estremamente raffinata e minuziosa che rende il pettorale di Valmontone un manufatto di estremo interesse ed unico nel suo genere.
Nel nuovo Museo al reperto sarà dato tutto il risalto che merita, con un allestimento studiato ad arte per valorizzare al meglio uno dei reperti più interessanti dell’intera collezione”.
Il prezioso reperto sarà ricollocato al piano terra del Palazzo Doria-Pamphilij. Dislocato in quattro sale, il museo offre un’introduzione ai diversi siti archeologici presenti intorno Valmontone e argomenti ad essi correlati, attraverso i reperti, plastici e altri media. Vi sono ricostruiti ad esempio il villaggio dei carbonai rinvenuto a Colle Carbone, l’insediamento agricolo di Colle dei Lepri, le terme romane annesse alla “statio” e la fornace di Colle Pelliccione. Il reperto più importante e anche il simbolo del museo è senza dubbio il pettorale in cuoio e lamine d’oro, appartenuto probabilmente ad una fanciulla.