Ricerche nel vecchio castello e guarda cosa trovano. Romana. Del II secolo. Chi è. Come e dove

Il volto dallo sguardo eterno si è presentato così, nei giorni scorsi, agli archeologi. Un affaccio dalla profondità del tempo. E’ stata una grande emozione, tra il colle e il Mediterraneo. Materiale di riuso in un vecchio muro. Una bella sorpresa. La statua risale al periodo romano. La prosecuzione delle ricerche e degli scavi potranno permettere di stabilire cosa sorgesse in questo punto nel II secolo.

Nella suggestiva città costiera turca di Fethiye conosciuta per le sue bellezze naturali mozzafiato e i siti storici di rilievo, gli archeologi hanno così portato alla luce, durante scavi e ricerche presso il castello di Fethiye, una testa di statua risalente a 1800 anni fa, che si ritiene possa appartenere al dio Apollo, una delle divinità più venerate del pantheon romano.

Il reperto nell’area del castello

Il castello di Fethiye, situato nel quartiere di Kesikkapı, è una struttura di grande valore storico che risale all’antica città licia di Telmessos. Questo castello era fondamentale per la protezione della città, una delle più grandi e importanti della Licia. La fortezza non solo garantiva la sicurezza degli abitanti di Telmessos, ma costituiva anche un elemento cruciale dell’infrastruttura difensiva della città.

La storia del castello di Fethiye è ricca di transizioni. Inizialmente costruito durante il periodo licio, fu poi ricostruito in modo significativo durante l’epoca bizantina. Successivamente, il castello passò sotto il controllo dei Cavalieri di San Giovanni, un ordine militare cristiano medievale. Queste varie fasi di costruzione e ricostruzione testimoniano l’importanza strategica del sito nel corso dei secoli. Rifacimenti che comportarono il riuso dei materiali presenti in loco. Per questo si ritiene che la testa di statua sia stata recuperata in loco dai muratori. E il corpo? Forse annientato in una caldaia per la produzione di calce?

Telmesso, importante città portuale della Licia, venne conquistata dai Persiani nel VI secolo a.C., entrando a far parte della satrapia della Caria. Nel V secolo a.C., si unì alla Lega delio-attica sotto l’influenza di Atene, ma successivamente riconquistò l’indipendenza. Nel 334 a.C., la città si sottomise pacificamente ad Alessandro Magno. Dopo la sua morte, passò sotto il controllo di Antigono e, nel 301 a.C., sotto quello tolemaico, insieme al resto della penisola. In seguito, Telmesso cadde sotto il dominio romano, venendo annessa alla provincia d’Asia. Rimase un centro dinamico fino all’epoca bizantina, ma iniziò a declinare inesorabilmente dal VII secolo. Nell’VIII secolo, fu ribattezzata Anastasiopoli in onore dell’imperatore bizantino Anastasio.

Gli scavi portano alla luce muri antichi

Gli scavi nel castello di Fethiye, iniziati tre anni fa, sono condotti sotto la direzione della Direzione Generale del Patrimonio Culturale e dei Musei del Ministero della Cultura e del Turismo, in collaborazione con il governatorato di Muğla, il governatorato distrettuale, il comune di Fethiye e il museo di Fethiye. Questi scavi fanno parte del progetto “Eredità per il futuro”, volto a preservare e valorizzare il patrimonio storico della Turchia.

Durante i lavori, condotti sotto la responsabilità scientifica del professor Kadir Pektaş, è stata scoperta e recuperata questa testa di statua nel muro del castello, vicino al punto in cui veniva innalzata la bandiera. Gli archeologi ritengono che la testa risalga al II secolo d.C., un periodo in cui la cultura romana era particolarmente fiorente in questa regione. “Si tratta di un pezzo molto importante per noi”, ha dichiarato Pektaş all’agenzia Anadolu (AA).

Apollo, dio della Luce e della creatività

Apollo, al quale si ritiene possa appartenere la testa della statua, è una delle divinità più significative della mitologia greco-romana. Figlio di Zeus e Leto, e fratello gemello di Artemide, Apollo era venerato come il dio del sole, della luce, della musica, della poesia e delle arti. Era anche associato alla profezia, alla guarigione e alla protezione contro le malattie.

Apollo era uno degli dèi più riveriti sia dai Greci che dai Romani, e la sua iconografia classica lo ritrae spesso come un giovane bello e atletico, con una lira o un arco. Nella mitologia, Apollo era considerato il protettore delle città e delle colonie, e i suoi oracoli, come quello di Delfi, erano consultati per ottenere consigli divini su importanti decisioni.

Palle di cannone, monete e ceramiche

Oltre alla testa della statua, gli scavi nel castello di Fethiye hanno portato alla luce altri reperti significativi, tra cui monete risalenti al periodo turco-islamico, al periodo ottomano e al Menteşe Beylik. Sono stati rinvenuti anche palle di cannone, oggetti di uso quotidiano e frammenti di ceramica, che testimoniano la lunga e complessa storia del sito.

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Redazione
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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa