Ronda di Notte di Rembrandt. Il computer ridipinge tutte le parti tagliate nel Settecento

Il computer ha ridipinto le parti mancanti. Diverse sezioni - per ragioni di spazio, in seguito a un trasferimento del quadro - erano state tagliate, agli inizi del Settecento. Come è cambiata l'opera, rispetto all'originale

I visitatori del Rijksmuseum di Amsterdam possono ora godersi La ronda di notte nella sua forma originale, per la prima volta in 300 anni. Diverse sezioni – per ragioni di spazio, in seguito a un trasferimento del quadro – erano state tagliate, agli inizi del Settecento. Era stata rimossa una corposa striscia, alla nostra sinistra, pari a 64,4 cm. Sette centimetri di tela erano stati asportati, da sopra a sotto, anche alla nostra destra. Il rifilo della parte superiore aveva portato a un taglio di 23,3 cm, mentre nella parte inferiore era stata rimossa una banda di 11 ,3 cm. Il quadro originale – secondo la ricostruzione – era alto 393,1 centimetri e aveva una base di 507,4 centimetri. Quella che conosciamo, dopo i tagli, misura 379,5 cm × 436 cm.

Il team di Operation Night Watch ha ricreato con successo questi pezzi mancanti, che ora sono stati montati attorno all’opera di Rembrandt. Ricostruendo le sezioni mancanti, stampandole su pannelli e posizionandole temporaneamente intorno al dipinto originale, gli studiosi del museo e del principale partner, AkzoNobel, hanno permesso di vedere l’opera nella sua forma originale.

Questa ricostruzione è stata possibile, partendo da una copia del XVII secolo, attribuita a Gerrit Lundens, e disponendo dell’intelligenza artificiale. Il dipinto ricostruito rimarrà in mostra al pubblico al Rijksmuseum per i prossimi mesi.

Quando e perchè il quadro
venne tagliato

L’originale tagliato. E’ quello giunto ai nostri giorni, dopo la decurtazione dei lati dell’opera. Esso fu dipinto da Rembrandt nel 164. Il titolo dell’opera, tradotto, è La ronda di notte o Compagnia della Milizia del Distretto II,sotto il comando del Capitano Frans Banninck Cocq
Il quadro completato dalla ricostruzione delle parti tagliate

Nel 1715, La ronda di notte fu trasferito dalla sede militare – la Milizia – per la quale era stato dipinto. L’opera era troppo grande per la sua nuova collocazione – il Municipio di allora – quindi fu ridotta di dimensioni. Per ridimensionare il quadro e adattarlo al nuovo ambiente, esso fu rifilato da tutti e quattro i lati del perimetro. L’asportazione maggiore – a livello di dimensione della striscia tagliata – avvenne, come abbiamo visto, sul lato alla nostra sinistra. Le bande rimosse non sono state più ritrovate, nonostante siano state cercate per lungo tempo. Si ritiene che siano state scartate dagli artigiani chiamati a svolgere l’opera di resezione.

“Il destino dei pezzi mancanti rimane un grande mistero. – dice Pieter Roelofs, responsabile dei dipinti e delle sculture del Rijksmuseum – “Ogni generazione ha utilizzato gli strumenti a propria disposizione per tentare di ricostruire il quadro. Ora stiamo facendo lo stesso, utilizzando le tecniche più avanzate attualmente disponibili”.

L’intelligenza artificiale

Sappiamo come appariva originariamente il dipinto grazie, appunto, alla copia commissionata dal capitano Frans Banninck Cocq – e probabilmente dipinta da Gerrit Lundens nel periodo compreso tra il 1642 e il 1655. Questa copia è servita come base per la ricostruzione compiuta con l’aiuto dell’intelligenza artificiale. Nella prima fase, il team ha insegnato la tecnica di Rembrandt e il precipuo uso del colore alle cosiddette “reti neurali artificiali”. Una volta completata questa fase, il computer ha ricreato le parti mancanti nello stile del pittore. Le parti mancanti sono state così assemblate al nucleo del dipinto che è giunto fino a noi.

“Questo progetto testimonia l’importanza fondamentale della scienza e delle tecniche moderne nella ricerca condotta sulla Ronda di notte – commenta Robert Erdmann, Senior Scientist del Rijksmuseum – È grazie all’intelligenza artificiale che possiamo simulare così accuratamente il dipinto originale e l’impressione che suscitava negli spettatori dell’epoca”.
“Grazie a questa ricostruzione – dice Taco Dibbits, direttore del Rijksmuseum – possiamo notare che la composizione, così come era stata dipinta da Rembrandt, era ancora più dinamica, rispetto al quadro che conosciamo. È meraviglioso poter ora vedere con i nostri occhi La ronda di notte, come Rembrandt intendeva che fosse visto”. Va aggiunto il fatto che il taglio compiuto nel Settecento tese a rendere politicamente centrali le figure di comando, celebrandole maggiormente – a livello simbolico – mentre nel quadro originario l’interlocuzione era più narrativa.

Il quadro completato dalla ricostruzione delle parti tagliate

Si rileva una serie di differenze tra l’opera, come lo conosciamo oggi, e il dipinto nella sua forma originale. A sinistra della versione ricostruita – nella fotografia, qui sopra – ad esempio, possiamo ora vedere tre figure su un ponte: due miliziani – evidenziati con elemento grafico circolare – e un bambino – evidenziato con un analogo anello -. L’inserimento della fascia verticale delle figure perdute sposta alla nostra destra – come dicevamo – le figure principali dell’opera: il capitano Frans Banninck Cocq e il tenente Willem van Ruytenburch, che originariamente non stavano al centro – come nella versione che conosciamo, dopo i tagli -. Questi fattori aggiungono un notevole senso di movimento e dinamismo al quadro. Ora è anche più chiaro che il ragazzo, in primo piano, alla nostra sinistra, sta afferrando una balaustra. Il ragazzo ha inoltre guadagnato spazio in cui muoversi, con il risultato che sembra più chiaramente fuggire, davanti ai miliziani. L’elmo indossato dal miliziano all’estrema destra è ora completo, e c’è spazio sopra lo stendardo.

Da chi venne commissionato

Rembrandt terminò La ronda di notte nel 1642. La Milizia commissionò a Rembrandt il dipinto per la nuova sala banchetti della propria sede, il Kloveniersdoelen. Il dipinto faceva parte di un insieme composto da esso e da altri quadri di milizia – o schuttersstukken -. Una ricostruzione consente di vedere inserito il quadro – nelle dimensioni originali – nella sala, accanto alle altre tele di soggetto militare.

Alla nostra sinistra, il quadro di Rembrandt, ricostruito e collocato accanto ai dipinti di altri autori, come doveva apparire nella sala della Milizia
Condividi l'articolo su:
Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz