Importante operazione di recupero, in Trentino. Un tabernacolo realizzato tra la fine del XVII secolo e gli inizi del XVIII e scaricato – naturalmente, come si dice in questi casi, “da ignoti” – in una discarica autorizzata, in provincia di tempo, è stato portato in salvo. Gli operatori l’hanno notato ed hanno avvisato il Comune. Lo splendido pezzo di ebanisteria è stato recuperato e consegnato nei giorni scorsi dai carabinieri del nucleo di tutela del patrimonio culturale di Udine – il Tpc, competente territorialmente sulle Venezie e il Trentino – alla Soprintendenza. Sono in corso indagini per stabilirne la provenienza. Diversi elementi stilistici indurrebbero a pensare che l’oggetto ligneo sia stato realizzato da una bottega trentina.
La vicenda è avvenuta a Lavis, un comune di 9.156 abitanti, situato a una decina di chilometri a nord di Trento presso lo sbocco della val di Cembra.
La consegna alla Soprintendenza è avvenuta nel municipio, alla presenza del comandante del nucleo Tpc, Lorenzo Pella, del soprintendente per i beni culturali, Franco Marzatico, e del sindaco Andrea Brugnara.
Non è detto che il tabernacolo abbia una provenienza illecita. Nel secolo scorso diversi parroci vendevano – per sostenere le attività parrocchiali e “fare ordine” – i materiali inutilizzati o scartati e messi nelle cantine o nelle soffitte. Il tabernacolo potrebbe essere stato acquistato lecitamente e tenuto nella casa di un collezionista, fino alla sua morte. Gli eredi, temendo problemi, potrebbero aver fatto una scelta a metà, portandolo, comunque, inun luogo pubblico dove sarebbe stato salvato ed evitando possibili problemi.
I carabinieri raccomandano di segnalare pezzi archeologi od oggetti antichi dei quali gli eredi non conoscono la provenienza, evitando di disfarsene, per paura.