Press "Enter" to skip to content

Scavano per creare spazio per i container ed ecco cosa trovano. Cosa sono queste strutture e i materiali portati alla luce


Nel contesto dei lavori per l’installazione dei container interrati, nell’incantevole spazio del mercato coperto della cittadina di Puy-en-Velay, l’Inrap (Istituto Nazionale di Ricerche Archeologiche Preventive) ha condotto un’importante campagna di scavi archeologici sulla Place du MarchĂ©, situata nel cuore del centro storico. Questa indagine ha offerto una preziosa finestra su otto secoli di evoluzione del territorio, rivelando strati di storia e una ricca varietĂ  di reperti che testimoniano la vivace storia urbana del luogo. Le Puy-en-Velay è un comune francese di circa 20mila abitanti situato nel dipartimento dell’Alta Loira della regione dell’Alvernia-Rodano-Alpi.
Da questo paese inizia una delle vie del cammino di Santiago di Compostela, la Via Podiensis.

Gli scavi archeologici hanno rivelato che nell’XI-XII secolo, l’area che ora ospita il mercato coperto era uno spazio aperto, inserito nella campagna e periferico rispetto al nucleo urbano. Gli archeologi hanno rinvenuto i resti di un edificio con architettura in terra (cob) e pilastri portanti, insieme a una fossa e a pavimenti rialzati. Le scoperte ceramiche, tra cui brocche e un frammento di corno da chiamata, indicano una presenza umana in un contesto rurale antecedente alla costruzione di un bastione risalente al 1235-1240. Le analisi carpologiche hanno rivelato un paesaggio agrario intensamente utilizzato per coltivazioni e pascoli, caratterizzando così un contesto periurbano vibrante di attivitĂ  umane.

Il XIII secolo è segnato da una fase di intensa attività testimoniata da manufatti ceramici utilizzati per la cottura e oggetti preziosi come un obolo coniato dai conti di Tolosa, risalente al periodo tra il 1200 e il 1220, durante il regno di Raimondo VI.

L’occupazione tardomedievale (XIV-XV secolo) è caratterizzata dall’espansione lungo rue des Ais, dove sono state rinvenute le prime fondazioni di muri e masse murarie, precursori delle future abitazioni. Pozzi e terrapieni complicano il quadro, sovrapponendosi al livello del focolare medievale e alle cantine costruite in epoche successive.

Vista generale della volta crollata della cantina 2 © Benjamin Oury, Inrap

L’etĂ  moderna (XVI-XVIII secolo) porta con sĂ© una significativa densificazione degli edifici, come evidenziato nei due settori di scavo documentati. Numerose cantine, alcune delle quali a volta, delineano l’ascesa di una societĂ  urbana sempre piĂą strutturata. Tra i reperti, si segnala la scoperta di livelli pavimentati e la presenza di una scala a chiocciola, testimonianza di una modernizzazione dell’ambiente urbano, che ha resistito fino alle demolizioni recenti.