Durante la costruzione di un eco-quartiere a Coudoux (La Plantade), l’Inrap ha portato alla luce due complessi funerari antichi e medievali, fornendo la prima prova materiale dell’occupazione umana di questo settore, un passo avanti significativo per comprendere la storia di questo territorio rurale nel corso di un periodo coprendo diversi secoli. Lo comunica in queste ore l’Inrap, l’istituto nazionale francese delle ricerche archeologiche preventive.
Il complesso sepolcrale di epoca antichissima, che copre il II – IV secolo d.C., ha rivelato varie pratiche funerarie in cui convivono sepoltura e cremazione. Dodici individui furono sepolti in tombe di piastrelle allineate sul lato est del sito.
Allo stesso tempo, sedici pire funerarie furono raggruppate a ovest e all’estremità settentrionale del sito.
Il ritrovamento di chiodi di vario modulo fa pensare che alcuni dei defunti fossero vestiti e calzati (chiodi di scarpe) e deposti in una bara al momento della cremazione.
Sono stati rinvenuti anche oggetti in ceramica e vetro: piatti o balsamari (contenenti oli e profumi preziosi) che accompagnavano il defunto al rogo. Da quello che risulta dalle prime notizie che giungono gli archeologi furono tutte sepolture dirette. Sopra ogni cavita scavata nel terreno venne realizzata una pira sulla quale fu porto il defunto. Finito il fuoco rituale tutto fu coperto, in loco. Solo una sepoltura risulta secondaria. Il fuoco venne acceso in un punto del cimitero e, successivamente, i residui ossei e la cenere ossa vennero raccolti e posti in una tomba. Nel sito archeologico è stato osservato un solo esempio di questo tipo di tomba. Le ossa furono poste in un vaso di ceramica.
La presenza di questa area sepolcrale suggerisce un possibile collegamento con un habitat, potenzialmente una tenuta agricola. Inoltre, la sua vicinanza alla Via Aurelia, che collegava Roma ad Arles attraverso Aquae Sextiae (Aix-en-Provence) e Forum Iulii (Fréjus), potrebbe spiegare questa concentrazione di sepolture.
È stato portato alla luce un secondo complesso funerario più consistente, comprendente 72 sepolture risalenti al Medioevo. Questo sito rivela una standardizzazione dei gesti funebri con la sepoltura come unica pratica rappresentata. Questa scoperta testimonia cambiamenti significativi nelle pratiche, influenzate principalmente dal culto cristiano.
I defunti, adulti e bambini, vengono sepolti sotto grandi lastre di calcare o ardesia, distesi o in sella. Le sepolture sono disposte all’interno di una lunga fascia estesa per l’intera larghezza del sito, e probabilmente estendentesi oltre i limiti dell’area di scavo, verso est e verso ovest. Questa organizzazione suggerisce l’esistenza di un elemento strutturante il paesaggio, come una via di traffico o un confine di terreno. Gli spazi vuoti tra le tombe sembrano fungere da vie di accesso.
La disposizione delle tombe appare standardizzata: sono allineate e orientate in maniera uniforme, con le teste dei defunti rivolte a ovest, secondo i riti cristiani, guardando verso est e verso il sole nascente. Si nota inoltre la completa scomparsa dei mobili che accompagnavano il defunto nella tomba.
Questi due spazi sepolcrali forniscono preziosi indizi sulla probabile esistenza di uno o più habitat nelle vicinanze, sebbene questi non siano stati ancora localizzati.