Scavi per la realizzazione di una scuola. Viene alla luce un mosaico. Poi colonne e ceramiche. Scoperta una villa romana del I-II secolo d. C.

"Partendo dalla situazione attuale in cui il pavimento musivo è stato trovato - dicono gli archeologi - si pensa che la superficie del mosaico sia di circa 30 metri quadrati. Assieme al mosaico, sono state portate alla luce strutture murali costruite con mattoni e legante di calce colorata, elementi decorativi, come frammenti di colonne, pitture murali, ceramiche ad uso quotidiano ecc. Tutti elementi che indicano che abbiamo a che fare con una villa di epoca romana. Questi reperti archeologici insieme al mosaico scoperto si pensa appartengano al periodo medio, cioè I - II dopo Cristo. Si prevede che gli scavi continueranno a fornire un chiaro panorama del sito archeologico, informazioni più complete sul periodo di costruzione e sull'estensione dell'edificio".
Sopralluogo di tecnici, archeologi e pubblici amministratori dopo il ritrovamento del mosaico @ Instituti Kombëtar i Trashëgimisë Kulturore

Scoperto il mosaico di Durres, tra i più rari dei Balcani

@ Instituti Kombëtar i Trashëgimisë Kulturore
Archeologa mostra parte di una colonna @ Instituti Kombëtar i Trashëgimisë Kulturore

Il monitoraggio archeologico, durante la costruzione del Liceo “Gjergj Kastrioti” di Durazzo-Durres, in Albania, ha portato alla luce le tracce di un mosaico. La scoperta – annunciata dall’Instituti Kombëtar i Trashëgimisë Kulturore – è tra le scoperte più importanti degli ultimi anni in questa città. Il mosaico contiene figure geometriche e floreali, di qualità estremamente elevata.

Gli elementi geometrici in bianco e nero che caratterizzano il mosaico da poco scoperto. Per quanto astratto, il disegno si riferisce alla prosperità della natura. Gli esagoni ricordano quelli del favo d’api e sono evidentemente un sotteso augurio di abbondanza @ Instituti Kombëtar i Trashëgimisë Kulturore
@ Instituti Kombëtar i Trashëgimisë Kulturore

“La composizione e la qualità della lavorazione la collocano tra i mosaici più rari presenti finora nella regione balcanica. – affermano gli archeologi dell’ente culturale albanese – Partendo dalla situazione attuale in cui è stato trovato, si pensa che la superficie del mosaico sia di circa 30 metri quadrati. Assieme al mosaico, sono state portate alla luce strutture murali costruite con mattoni e legante di calce colorata, elementi decorativi, come frammenti di colonne, pitture murali, ceramiche ad uso quotidiano ecc. Tutti elementi che indicano che abbiamo a che fare con una villa di epoca romana. Questi reperti archeologici insieme al mosaico scoperto si pensa appartengano al periodo medio, cioè I – II dopo Cristo. Si prevede che gli scavi continueranno a fornire un chiaro panorama del sito archeologico, informazioni più complete sul periodo di costruzione e sull’estensione dell’edificio. L’intera indagine avverrà sotto il pieno coordinamento del Ministero della Cultura, dell’Istituto Nazionale del Patrimonio Culturale, dell’UNDP e degli specialisti archeologici”.

Durazzo oggi ha circa 113 249 abitanti, è capoluogo dell’omonima prefettura, nonché seconda città dell’Albania per numero di abitanti dopo la capitale Tirana. Sorge sull’Adriatico, di fronte a Brindisi, che dista 200 chilometri.

I Romani, superstiziosi, le cambiarono nome

La città fu fondata con il nome di Epidamno, tuttavia è anche conosciuta con il secondo nome, Dyrrhachion (in greco: Δυρράχιον), che indicava più specificamente il porto. Dopo le guerre illiriche, i Romani la chiamarono solo Dyrrachium, visto che Epidamno era considerato di cattiva sorte poiché richiamava alla parola damnum, in latino danno, perdita, svantaggio.

La conquista illirica

La storia di Dyrrhachium inizia con la conquista illirica sotto il regno di Glaucia nel 312 a.C. Questo evento segnò l’inizio del coinvolgimento della città nei conflitti dell’antica Illiria. Durante la prima guerra illirica, i Romani sconfissero la regina Teuta e stabilirono stati clienti in Dalmazia, governata da Demetrio di Faro. Tuttavia, in seguito Demetrio si ribellò a Roma nel 220 a.C., ma il Senato inviò il console Lucio Emilio Paolo, che rase al suolo la città di Faro e riconquistò la Dalmazia.

L’indipendenza parziale sotto i Romani

Nonostante la ribellione di Demetrio, la Repubblica romana decise di concedere all’Illiria una parziale indipendenza. La situazione rimase relativamente stabile fino alla terza guerra macedonica, quando Genzio, re degli Illiri, manifestò l’intenzione di respingere l’autorità romana. La terza guerra illirica fu condotta da Lucio Anicio Gallo, che riuscì a sottomettere gli Illiri in breve tempo.

Dopo la fine della quarta guerra macedonica, l’intera regione balcanica meridionale, compresa Dyrrhachium, fu inclusa nella nuova provincia romana di Macedonia. I Romani attribuirono grande importanza alla città e al suo porto. La costruzione della Via Egnatia, che collegava Dyrrhachium a Bisanzio (l’odierna Istanbul) e passava per Tessalonica, testimonia l’attenzione che Roma dedicava a questa regione.

Dyrrhachium durante la guerra civile romana

Uno degli episodi più noti della storia di Dyrrhachium risale alla guerra civile romana del 49 a.C. In quell’anno, la città fu teatro di una sanguinosa battaglia tra gli eserciti di Giulio Cesare e Gneo Pompeo. Sebbene i pompeiani abbiano ottenuto una vittoria tattica, la successiva ritirata dei cesariani portò alla decisiva battaglia di Farsalo, in cui Pompeo subì una sconfitta devastante.

L’epoca d’oro sotto Augusto e Traiano

Sotto il governo dell’imperatore Augusto, Dyrrhachium fu trasformata in una colonia romana destinata a insediare i veterani della battaglia di Azio, una delle vittorie più importanti di Cesare Augusto. La città ottenne lo status di “civitas libera,” il che rappresentava una forma di autonomia all’interno dell’Impero romano.

Un altro momento significativo nella storia di Dyrrhachium fu la costruzione dell’imponente anfiteatro romano sotto l’imperatore Traiano. Questo anfiteatro aveva una capacità di circa 20.000 posti, il che lo rendeva il più grande di tutti i Balcani.

La provincia di Epirus Novus sotto Diocleziano

Nel III secolo, con la riforma tetrarchica di Diocleziano, Dyrrhachium divenne la capitale della nuova provincia dell’Epirus Novus. Questo periodo segnò un’altra fase importante nella storia della città, poiché divenne un importante centro amministrativo ed economico nell’ambito dell’Impero romano.

Condividi l'articolo su:
Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz