Scavi portano alla luce preziosi corredi romani. Vetri, ceramiche e scatola-specchio per il trucco

La campagna archeologica ha permesso di portare alle luce tombe a inumazione o a cremazione, risalenti a un periodo compreso tra il I e II secolo. Lo splendore dei vetri, l'eleganza dei vasi

Lo scavo effettuato quest’anno dall’Inrap su richiesta dello Stato (DRAC Occitanie), a Nîmes, ha rivelato spazi coltivati ​​antichi, medievali e moderni, oltre a piccole aree funerarie risalenti al I-II secolo, di evidente cultura gallo-romana. Importanti i corredi ceramici e vitrei, portati alla luce. Di rilievo anche una scatola-specchio, evidentemente utilizzata da una donna per il trucco del volto.

Vista dettagliata del contenuto di una cassa monolitica in pietra. Al centro c’è un vaso ossario di vetro chiuso da un coperchio di vetro. È accompagnato da una brocca e una lampada a olio in ceramica, una tazza, un calice e un balsamario in vetro, tre stili per tavoletta, un frammento di fauna e due specchi in bronzo.
foto di Sarah Beiger, Inrap
Vaso ossario con coperchio, calice, coppa e balsamari in vetro, rinvenuto nei depositi di cremazione secondaria, nelle tombe a pira e nelle tombe a sepoltura del sito. Foto di Christophe Coeuret, Inrap
Scatola-specchio, utilizzata per il trucco, trovata in un deposito secondario di cremazione, durante gli scavi, Christophe Coeuret, Inrap
Set di vasi in terracotta, brocche e lucerne rinvenuti nelle tombe del sito, Christophe Coeuret, Inrap
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Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz