Il Quarnero, in Croazia, – lingua e cultura italiana, luogo fortemente romanizzato e strettamente connesso, poi, con la Serenissima, non smette di offrire, dalla sabbia, tesori. Nel 1996 sui fondali marini un turista belga, in immersione trovò, a 40 metri di profondità – il cosiddetto Atleta di Lussino, un’antica opera scultorea greca, in bronzo, databile tra il I secolo a.C e il II secolo d.C., oggi conservata a Lussinpiccolo. Recentemente alcune ricerche hanno permesso di identificare, poche miglia più a sud dal punto in cui venne recuperato l’Atleta, i resti perfettamente conservati di una nave romana, adagiata sul fondo a una profondità di appena due metri. Il ritrovamento è avvenuto nei pressi della baia Paržine, a Sud di San Pietro dei Nembi (Ilovik).
Il relitto risale al secondo secolo a.C. Ad avvistarlo è stato un sub sloveno. Sarebbe la più antica nave romane trovata, fino ad oggi, nell’Adriatico.
Non venne invece trovato il relitto della nave su cui viaggiava l’Atleta di Lussino. Il mare fu sottoposto a verifiche ampie, ma, al di là di qualche ancora, non fu trovato null’altro. Così si pensa che la gigantesca statua di bronzo – alta circa 192 cm – sia caduta dalla nave durante una tempesta. Probabilmente la preziosa scultura era stata prelevata da una villa del territorio per essere trasportata sulla costa italiana, forse a Ravenna.
L’Atleta di Lussino si inquadra nella tipologia dell’Apoxyómenos, ovvero la rappresentazione di un atleta colto nell’atto di detergersi il corpo da polvere e sudore per mezzo di uno strigile.