Scavi un colle e trovi un castello. Le ruspe fanno riemergere dal terreno informe la struttura medievale

Gli scavi, nell'aretino, consentiranno anche di studiare le radici storiche più profonde dell'area, verificando la possibile presenza dei longobard, in questo sito, ii e - forse - la trasformazione compiuta su un più antico castrum romano

“Dopo il primo step con la ristrutturazione della torre che si trovava in forte abbandono e degrado da anni, l’attuale amministrazione ha dato il via agli scavi per fare emergere la struttura medievale oltre ad importanti reperti archeologici. – annuncia il Comune di Capolona, 5 230 abitanti, nella provincia toscana di Arezzo. –
Al termine di questa fase il sito sarà un punto di attrazione turistica con possibilità di visite dall’esterno.
Capolona potrà così far emergere e sorprendere con la sua storia nata sulle sue colline, un valore sconosciuto fino a poco tempo fa.


“Per questa Torre si parla di un’origine longobarda. – dice Alessandro Ferrini, studioso della storia de comprensorio –
Non esistono precisi documenti che attestino questo però la cosa è verosimile dal momento che la presenza dei Longobardi in questa zona è “certificata” dalla vicinissima Ponina (circa 500 metri in linea d’aria) che fu corte longobarda e perché questo popolo del nord Europa usava fare torri per meglio vigilare sul territorio. Altro luogo in cui i Longobardi si stanziarono per tantissimi anni è Pontenano, sulle pendici del Pratomagno, nel Comune di Talla. Belfiore e Pontenano si vedono benissimo tra loro, quindi attraverso segnali potevano esserci comode e veloci comunicazioni tra i due luoghi. Questo allargava ulteriormente l’ampiezza del territorio controllato”.

Condividi l'articolo su:
Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz