Gli archeologi israeliani hanno comunicato, in questi giorni, di aver avuto precise conferme che una grotta funeraria che si trova a una sessantina di chilometri da Betlemme, luogo in cui è nato Gesù, appartenne a Salomé, l’ostetrica che venne chiamata per assistere alla nascita di Gesù. Il luogo archeologico era noto, ma come una ricca tomba di famiglia di 2000 anni fa, una delle più elaborate mai trovate in Israele. Lo scavo archeologico presso la grotta di Salome nella foresta di Lachis ha permesso di capire la rilevanza del ritrovamento. In fondo a questa pagine troverete un breve video girato dagli archeologi israeliani.
Il piazzale della grotta è stato scavato in queste settimane nell’ambito del Judean Kings’ Trail Project, guidato dall’Autorità israeliana per le antichità (IAA), dal Ministero per Gerusalemme e il Patrimonio e dal Fondo Nazionale Ebraico (JNF).
La tomba nella grotta era diventata un luogo di pellegrinaggio anche in epoca bizantina e primo islamica, collegata a Salomè, ostetrica di Maria. Lo scavo del cortile ha portato alla luce una fila di bancarelle che, secondo gli scavatori, vendevano o noleggiavano – in antico – lampade di terracotta.
Ni primi secoli del Cristianesimo questo legame con l’ostetrica di Maria era molto intenso.
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“Nel negozio, abbiamo trovato centinaia di lampade complete e rotte risalenti all’VIII e al IX secolo d.C.”, hanno affermato Nir Shimshon-Paran e Zvi Firer, direttori degli scavi nella regione meridionale dell’IAA. “Le lampade potrebbero essere servite per illuminare la grotta, o come parte delle cerimonie religiose come le candele distribuite oggi presso le tombe di figure virtuose e nelle chiese”, ha aggiunto.
La grotta comprende diverse camere con più loculi scavati nella roccia e ossari rotti che attestano l’usanza funeraria ebraica. Le figure delle levatrici o delle ostetriche avevano un ruolo fondamentale, in antico, ed erano uno snodo centrale nell’ambito delle comunità.
Ai tempi dei romani, come dimostrano alcune urne, la professione della levatrice era onorata e poteva produrre un certo agio economico
La figura di Salomè, levatrice di Gesù, è presente in diverse narrazioni e soprattutto nel Protovangelo di Giacomo. dove il racconto è legato alla testimonianza di Giuseppe.
[19, 1] Vidi una donna discendere dalla collina e mi disse: “Dove vai, uomo?”. Risposi: “Cerco una ostetrica ebrea”. E lei: “Sei di Israele?”. “Sì” io risposi. E lei proseguì: “E chi è che partorisce nella grotta?”. “La mia promessa sposa” le risposi. Mi domandò: “Non è tua moglie?”. Risposi: “E’ Maria, allevata nel tempio del Signore. Io l’ebbi in sorte per moglie, e non è mia moglie, bensì ha concepito per opera dello Spirito santo”. La ostetrica gli domandò: “E’ vero questo?”. Giuseppe rispose: “Vieni e vedi”. E la ostetrica andò con lui. [2] Si fermarono al luogo della grotta ed ecco che una nube splendente copriva la grotta. La ostetrica disse: “Oggi è stata magnificata l’anima mia,
[3] Uscita dalla grotta l’ostetrica si incontrò con Salome, e le disse: “Salome, Salome! Ho un miracolo inaudito da raccontarti: una vergine ha partorito, ciò di cui non è capace la sua natura”. Rispose Salome: “(Come è vero che) vive il Signore, se non ci metto il dito e non esamino la sua natura, non crederò mai che una vergine abbia partorito”.
Salomé confermò la natura miracolosa del parto.
“Secondo la tradizione cristiana – dicono gli archeologi israeliani – Salome era l’ostetrica di Betlemme chiamata ad aiutare Maria nel parto, per la nascita di Gesù. Non riusciva a credere che le fosse stato chiesto di aiutare nella nascita del bambino di una vergine e la sua mano si è paralizzata ed è stata guarita solo quando ha tenuto la culla del bambino stesso”.
Mentre la grotta è stata scavata anni fa, l’IAA ora sta specificatamente portando alla luce l’elaborato piazzale, che si estende su 350 mq, circondato da muri di pietra bugnata e lastricato di pietra e con pavimenti a mosaico.
“Salome è una figura misteriosa”, hanno aggiunto i ricercatori. “La tomba di famiglia attesta che i suoi proprietari erano una famiglia di alto rango nelle pianure della Giudea nel periodo del Secondo Tempio”.